Atmosfere alla Lost, similitudini con Hostel (ma meno violento del film prodotto da Tarantino), senso di ineluttabilità di un destino misterioso ed incomprensibile sono gli ingredienti principali di questo film ben realizzato da Stockwell che fa leva principalmente sulle intime paure sotterranee dell'uomo. Il regista si dedica principalmente a questo e alla costruzione minuziosa della suspence e della trama, molto meno agli effetti visivi truculenti.
Criticatissimo dal governo brasiliano, che ha accusato il regista di mostrare un'immagine negativa e spaventosa del Brasile anche se in realtà, ripeto, il regista si concentra sull'approfondimento psicologico delle fobie umane in una realtà ineluttabile e spiazzante, tutto il resto è davvero in secondo piano.
E riesce a farlo realizzando un film avvincente e teso, ben costruito, claustrofobico e girato con una certa capacità registica.