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Vedi in Approfondimenti, ti consiglio vivamente di seguire il percorso proposto prima di leggere questo articolo …
Ed ora le fasi finali di questo lungo percorso insieme: la redazione del DVR (Documento della Valutazione dei Rischi).
Cos’è il DVR?
Si tratta di un documento che ripercorre le tappe della valutazione che è stata svolta, riportado anche i risultati ottenuti nelle varie fasi.
È un documento, quindi che segue la cronologia del processo, che riporta attori, azioni, reazioni e risultati.
Si inizia con la costituzione del gruppo di gestione della valutazione e dichiarando proprio in modo preciso i nomi delle persone con le loro rispettive posizioni quindi facendo riferimento al manuale proposto dall’Inail il modello potrebbe essere come il seguente schema.
Si riporta la strategia di comunicazione e di coinvolgimento del personale.
Inizia la fase propedeutica in cui si riportano le modalità di sensibilizzazione e azioni informative messe in atto per comunicare, coinvolgere il personale.
Viene spiegato lo sviluppo del piano di valutazione del rischio: sarà esplicitata inizialmente la Fase Preliminare dichiarando la somministrazione della lista di controllo per gli “eventi sentinella” e ne verranno riportati i risultati.
Poi verrà somministrata la lista di controllo per i “fattori di contenuti di lavoro” ed i relativi risultati, infine anche la somministrazione della lista di controllo per i “fattori di contesto del lavoro” con l’analisi dei risultati ottenuti.
Se i risultati sono negativi, cioè si rientra nell’area di Rischio Non Rilevante, si procede con la pianificazione del “Piano di Monitoraggio” e con la dichiarazione della frequenza con cui si procederà al controllo dell’andamento degli eventi sentinella.
Diverso è il caso in sui il Rischio dovesse risultare Medio o Alto.
Si riporta – naturalmente - il risultato e si procede con un’analisi approfondita ed una successiva pianificazione di interventi correttivi che si intendono adottare. Questi possono essere di natura organizzativa, procedurali, comunicativi, formativi, ecc mettendo a punto tutti gli strumenti e la metodologia necessaria. Va anche pianifica e messa a punto la verifica dell’efficacia dell’intervento.
Questa verica dipende dal tipo di intervento da mettere in atto, ma si può ipotizzare di effettuare dopo un paio d’anni.
Anche qui possono scaturire due risultati: ad un esito negativo, quindi Rischio Non Rilevante, si procede con il piano di monitoraggio e la relativa stesura del DVR. Se invece il Rischio risulta Medio o Alto, a questo punto bisogna proprio programmare un intervento più significativo, coinvolgendo direttamente i lavoratori, magari con focus group individuando dei “gruppi omogenei di lavoratori” (in particolare suddivisi per mansioni, partizioni organizzative, ecc.).
Come detto prima, ogni passaggio, intervento, va riportato scrupolosamente nel Documento di Valutazione del Rischio.
Al termine dell’eventuale Valutazione Approfondita dovrebbero essere emerse le aree di miglioramento a cui dovrebbe seguire il piano di interventi correttivi, che andrà poi verificato nella sua efficienza … Vedi schema sottostante.
Questo ciclo di articoli strettamente legati alla procedura della rilevazione del rischio termina qui, ma vorrei proseguire con degli approfondimenti, per esempio sui fattori di contesto, di contenuto, sulle malattie, ecc.
Attendo anche una tua opinione e/o esperienza.
A presto Patrizia