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Livello di Attesa
7.67
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Sviluppatore: Techland
Produttore: Warner Bros. Interactive Entertainment
Distributore: Warner Bros
Lingua: Inglese (sub ITA)
Giocatori: 1
Data di uscita: 20/06/2014
PS3PS4X360XONEPC
EUR 53,44EUR 64,15EUR 53,44EUR 69,99EUR 45,22 |
Il tema zombie non si può dire che non sia stato più che sdoganato, utilizzato e riutilizzato, storpiato, rovinato e rifatto fino alla morte, ma non possiamo nemmeno negare che abbia un certo fascino per tutti gli amanti dell’horror. Techland ci ha visto lungo e ha deciso di investire in una nuova IP dal forte stampo survival horror, portandolo però ad un ulteriore livello. Infatti, con Dying Light vogliono fare di più, creando un open world pieno di possibilità e di sfide sempre maggiori, dove il punto focale non è il protagonista o il nemico, ma la Notte (con la N maiuscola, NdR) che avrà un ruolo fondamentale e determinante. Scoprite il perché grazie alla nostra anteprima.
GOOD NIGHT AND GOOD LUCK
La storia di Dying Light non è di certo innovativa e non si discosta troppo dal background già visto e rivisto in film o altri videogames. Il mondo è piombato nel caos, un’infezione ha quasi spazzato via l’intera umanità, ma qualcuno è riuscito a sopravvivere, adattandosi, cambiando, diventando qualcos’altro… Eravamo dottori, insegnanti, padri, figli. Proprio come loro. Questi mostri. La luce nei loro occhi si è spenta e più il giorno diventa buio, più loro diventano cattivi. In questa frase è racchiusa tutta l’essenza di Dying Light, soprattutto quando si parla del buio e di come gli infetti, quei mostri, quegli zombie, diventino più aggressivi e quindi pericolosi. Non di meno il titolo di Techland s’intitola Dying Light, ovvero “luce morente”: l’occhio del protagonista, il nostro, sarà sempre puntato al cielo, all’orizzonte e all’orologio, proprio perché al calar delle tenebre sopravvivere a quella follia diventerà ancora più difficile. Per fortuna il protagonista senza nome di cui prenderemo il controllo sarà agile, veloce e in grado di arrampicarsi su praticamente ogni tetto, sporgenza o pali della luce, così da permettergli di mettersi velocemente al riparo e di seguire vie meno trafficate e sicure. Tuttavia, non sempre è possibile eludere un gruppo di infetti (che risultano sempre in gran numero), ma potremo manomettere gli antifurti delle automobili abbandonate facendoli suonare, così da far spostare l’attenzione degli zombie lontano da noi e, una volta avvicinati alla vettura, ucciderli, provocando un’esplosione. Altra modalità per creare diversivi è il lancio di alcuni petardi che saranno utili anche per dare fuoco a macchie d’olio sull’asfalto. Insomma, Dying Light è un survival horror sicuramente esplorativo e volto più alla tattica che allo scontro diretto, che inevitabilmente ci porterebbe a morte certa.
A detta degli sviluppatori l’intera città sarà esplorabile così come anche ogni palazzina. Oltre alle missioni primarie, che per quello che abbiamo potuto vedere fino ad ora si limiteranno a mansioni fondamentali per la sopravvivenza del nostro QG, come attivare trappole o raccogliere provviste, potremo affrontare obiettivi secondari facoltativi. Il più interessante mostrato finora è la possibilità di salvare persone in pericolo: verremo richiamati dalle urla di terrore ed aiuto ed in quel momento potremo decidere secondo il nostro libero arbitrio se continuare per la nostra strada o fermarci a dare un’occhiata. Però in Dying Light il tempo è tutto, anzi la luce è tutto… È salvezza! Quindi fermarsi ad aiutare qualcuno, seppur nobile, ci porterà via del tempo prezioso esponendoci ad un rischio sempre più elevato; starà a noi scegliere, decidere se essere quel padre, figlio, dottore, insegnante, un essere umano, oppure se diventare un mostro, uno di loro, anzi peggio: indifferenti assassini. Tutto sta a noi ed alla nostra coscienza. Però non possiamo permetterci di tirare un sospiro di sollievo sentendoci migliori come persone, proprio perché la città non perdona i deboli e salvata una vita, altre cento saranno in pericolo: se noi falliremo, loro moriranno. Dovremo quindi essere forti, sicuri e pronti ad affrontare il terrore.
Per farlo avremo a disposizione diverse tipologie di armi e di attacchi corpo a corpo: per adesso non si sono ancora intraviste bocche da fuoco, ma solamente armi bianche e strumenti di morte improvvisati. Proprio come in Dead Island ed ancor prima in Dead Rising, potremo creare alcune armi grazie agli oggetti raccolti e sparsi per la mappa di gioco, questo porterà di certo più varietà. Inoltre, come abbiamo accennato poco sopra, vi sarà la possibilità di utilizzare trappole come i cancelli elettrificati, di cui abbiamo avuto un assaggio nei vari trailer. Dying Light è un titolo volto alla velocità d’azione, portando il giocatore in un mondo pericoloso ma affascinante e pieno (almeno così sembrerebbe) di possibilità d’approccio. Ad enfatizzare il tutto poi ci pensa la telecamera in prima persona che ci farà sentire la velocità e i colpi dei nemici, spingendoci ancor di più ad immedesimarci e a sentirci braccati e col fiato sul collo. A complicare questo senso di angoscia e pericolo costante ci pensano alcuni infetti che, se ci individueranno, lanceranno un urlo in grado di attirare altri gruppi che ci attaccheranno con una ferocia e velocità maggiore. Ebbene sì, proprio perché al calar delle tenebre gli zombie non saranno più impacciati, ma potranno arrampicarsi e correre proprio (o quasi) come noi. Quindi possiamo affermare tranquillamente che il giorno in Dying Light è volto all’esplorazione, mentre la notte alla fuga ed alla sopravvivenza, e la cosa ci ha stuzzicato non poco. A mostrarci quanto saremo in pericolo ci penserà un indicatore in basso a sinistra che si colorerà di rosso tanto quanto sarà alta la minaccia. Infine, parlando dell’aspetto grafico, i ragazzi di Techland hanno svolto un ottimo lavoro per quanto concerne l’illuminazione, davvero eccellente, con tramonti spettacolari e suggestivi, in grado di immergere il giocatore all’interno del mondo di gioco. Inoltre, le mappe sembrano disegnate a pennello, con vicoli stretti, ampie zone e case diroccate che saranno sempre una minaccia, nascondendo magari nemici pericolosi che nell’ombra attendono solamente un nostro passo falso per attaccarci. Il senso di claustrofobia è presente e l’unico modo per sfuggirle è trovare riparo sui tetti, dove la visuale sarà migliore, almeno di giorno, anche perché le tenebre saranno così buie che si stringeranno attorno a noi, quasi soffocandoci… Unica fonte di luce, una torcia, e poi tanto sangue freddo e la nostra agilità à la Faith (Mirror’s Edge), per tutto il resto: good night and good luck!
IN CONCLUSIONE
Dying Light è un titolo che fin da subito ci ha attirato, mostrandosi come un survival horror vecchio stile in grado di regalare emozioni forti, grazie ad un gameplay che riprende tutto ciò che di buono c'era in Dead Island, elevandolo. Molto interessante l'idea del cambio di comportamento degli infetti in base al ciclo giorno/notte, che promette di enfatizzare ancora di più il senso di inadeguatezza e tensione. Insomma, non vediamo l'ora di metterci sopra le mani, sperando che sia veramente un'esperienza "mostruosa" come tutti ci aspettiamo!