Ci eravamo lasciati il mese scorso con l'inizio della Fase 1, l'approdo della supervisione Recchioni e una bella storia criptica e da ampie riletture che segnava il graditissimo ritorno di Carlo Ambrosini, ed ecco che ci ritroviamo con il secondo esponente della rinnovata sottoscuderia bonelliana
Tatuaggi e "Voodoo" Made in Polinesia
La storia di questo 326, opera di Bruno Enna, mi ha ricordato nel suo stampo lo stile di film e telefilm anni '90 (lo so che ultimamente sembra una mia fissa, ma vi giuro che è un caso!)C'è in particolare un classico accavallarsi di giallo-noir poliziesco con il sovrannaturale di stampo esotico, sciamanico
Bello ?
Umh si. Ma c'è un umh davanti, e voglio che sia chiaro:Sulla Pelle è una storia che ti prende, molto incalzante e senza i più complessi risvolti di Una nuova vita, e l'elemento di fascino principale che me l'ha fatta gradire è in realtà dipeso da due fatti miei:
- A) Sono un tatuato amante del concetto stesso dietro al Tatuaggio, estetica a parte
- B) Ho sempre avuto un debole per demonologie e sciamanismi di varia natura
Aldilà di questo, bene bravi bis...ma niente di che.
Bell'esercizio di stile e albo che porta a casa la pagnotta.
Non che m'aspettassi qualcosa di memorabile eh, però forse qualcosa di più narrativamente rischioso, mordente e accattivante (un amaretto di saronno ?) si.
Disegni
Piero Dall'Agnol è un visionario, e si sa: il suo stile è matto, onirico e rende bene l'idea del concetto di incubo, spesso volutamente confusionario e "sregolato":Il che per Dylan Dog va benissimo eh, ma su storie classiche e chiare come questa sinceramente l'ho trovato un po' stonato:
Sulla Pelle per intenderci io l'avrei vista più come una storia da Montanari & Grassani, e devo dire di non aver apprezzato granché nemmeno l'impaginazione con alcune vignette "a rombo" in alternanza