Dylan Dog #332 – Destinato alla terra: i prodromi di un nuovo futuro

Creato il 15 maggio 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Pagina cinque dell’albo. Sfondo nero, gioco di ombre. Il tratto sperimentale con pieni e vuoti continui di Luca Dell’Uomo è indicato per la resa del momento: ci troviamo davanti un Dylan trascurato, con la barba, rugoso e mal nutrito. Nella prima tavola di Destinato alla terra l’indagatore dell’incubo non ci sembra nemmeno lui, e forse effettivamente è così.

Il numero 332 di Dylan Dog, firmato da Giuseppe De Nardo e disegnato da Dell’Uomo, è un albo che ci fa ricordare un po’ il passato: sangue, riti, forze del male e donne. La prima parte è cruenta come da un po’ non erano gli albi dell’indagatore dell’incubo; la trama è particolarmente intrecciata. Spostamenti spazio-temporali e di dimensioni allucinogene/reali s’inseguono per tutta la storia, si alternano e disorientano il lettore: se si perde per un attimo l’attenzione si deve necessariamente ritornare alle pagine precedenti per andare avanti.

La narrazione di De Nardo incuriosisce, genera quella sensazione piacevole –sensazione che da un po’ mancava o che poco si riusciva a percepire durante la lettura di un albo di Dylan Dog– di arrivare alla fine con la voglia di capire. Le scene in cui notiamo una quiete narrativa, che spezza il ritmo frenetico di alternanza delle dimensioni, sono quelle in cui Dylan incontra un personaggio che –a detta del suo nuovo curatore Roberto Recchioni, e che abbiamo ritrovato già nel numero precedente – sarà sempre più presente nelle storie dell’indagatore dell’incubo: la Morte. Morte che rimanda necessariamente al n°66 della serie, Partita con la morte, e che a sua volta ci ribalta nell’archivio cinematografico di Dylan –o di Tiziano Sclavi- con un chiaro riferimento al Settimo Sigillo di Ingmar Bergman.
Una morte, la definirei, amica e confidente, con la quale Dylan parla e interagisce con una tranquillità tale da farci vivere il momento come normalità.

I disegni di Luca Dell’Uomo non hanno mezze misure; non esistono grigi, solo bianco e nero con tratti netti che non lasciano spazio a sfumature di alcun tipo: i personaggi e le scene ci vengono presentati essenziali e definiti, puliti da qualsiasi virtuosismo artistico.

Il finale banale, scontato e poco curato per un intreccio narrativo così fitto, lascia un po’ l’amaro in bocca. Ma considerando che Dylan Dog sta operando un percorso di risalita, di riconquista, di rielaborazione delle forze di ieri per l’edificazione del futuro, quest’albo può essere definito come un assaggio di quello che sarà da ottobre il nuovo, più attuale, più reale, Dylan Dog.

Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #332 – Destinato alla terra
Giuseppe De Nardo, Luca Dell’Uomo
Sergio Bonelli Editore, 2014
98 pagine, brossurato, bianco e nero – 2,90 €
ISBN: 9771121580009


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