Regia: Kevin MunroeOrigine: UsaAnno: 2011Durata: 107'
La trama (con parole mie): immagino che tutti voi conosciate, almeno di fama, l'indagatore dell'incubo creato da Tiziano Sclavi, Dylan Dog. Maggiolone bianco, Londra fumosa, l'impareggiabile Groucho come assistente, look malaticcio e seduttivo.Bene.Ora prendete New Orleans, buttateci dentro un pò di vampiri alla Blade, un braccio destro zombie, un ruolo da guardiano del passaggio tra il nostro mondo e quello sovrannaturale e Brandon Routh. Sì, proprio lui, il non troppo deperito Superman.Ecco pronta la vostra versione cinematografica del personaggio che ha fatto la fortuna recente di Bonelli.Come dite!? Non c'entra una beneamata favazza con l'originale?Siete davvero incontentabili.
Dedico questo post a quella sciamannata di Cybsix, dato che sarebbe dovuto essere l'argomento di un'altra bettolata andata un pò persa.
Personalmente, non sono mai stato un grande fan di Dylan Dog.Da fumettaro incallito e adolescente un pò stronzo ed altezzoso come senza dubbio ero ai tempi detestavo tutto il clamore sviluppatosi nella prima metà degli anni novanta attorno al personaggio creato da Tiziano Sclavi, senza contare che due delle cose che più stimolavano la mia voglia di bottigliate ai tempi erano i commenti standard che ricevevo quando rivelavo di essere un appassionato di fumetti, ovvero "Anche io, ho tutti i Dylan Dog" oppure "Leggi l'Uomo Ragno? Ma non l'avevano ucciso?".Dunque, quando ai tempi uscì il pessimo Dellamorte Dellamore, tolto qualche pensiero ai generosi argomenti portati sullo schermo da Anna Falchi, pensai che anche il Cinema ne avesse avuto abbastanza del buon Dylan.Purtroppo, mi sbagliavo.Sotto l'egida della grande produzione ammeregana, infatti, a distanza di vent'anni circa e con un budget che quasi quasi faceva ben sperare - almeno nell'ambito dell'intrattenimento - ecco arrivare la versione nuova di pacca dell'indagatore dell'incubo cinematografico.Il risultato - e lo dico soprattutto per la salute dei fan hardcore del buon detective dell'orrore - è senza dubbio uno dei film clamorosamente più brutti usciti in sala quest'anno, che riesce a non funzionare sia come trasposizione - il rispetto del personaggio originale è lo stesso avuto dagli autori di quell'obbrobrio di Io sono leggenda per il romanzo dal quale hanno rubato il titolo attaccandolo ad una vicenda a caso scritta da loro - che come pellicola presa senza considerare le fonti d'ispirazione: un protagonista inerte ed espressivo quanto l'ultimo dei Taylor Lautner, una sceneggiatura che non riesce neppure a raggiungere un livello lontanamente elementare - direi che stiamo più attorno al nido, da queste parti -, situazioni al limite del ridicolo involontario - la famiglia dei licantropi, i vecchi vampiri impagliati come gufi, il ruolo della donna del momento di Dylan e l'agghiacciante confronto finale con il demone, uscito fuori tempo massimo dallo splendido spot della Nike che nel pieno degli anni novanta aveva fatto venire i brividi a tutti gli appassionati di calcio e non solo del mondo - ed una regia da dimenticare.
Curioso quanto, nello scempio che è il risultato finale, l'elemento più efficace finisca per essere il tanto criticato Marcus, reo di avere scippato la vetrina cinematografica all'amatissimo Groucho - che potrebbe superare in popolarità perfino il suo capo, almeno tra i fan della prima ora della collana -, unico a portare una certa freschezza ad una pellicola stanca e abulica sfoderando caratteristiche che fanno pensare - ma molto, molto alla lontana - a Shaun of the dead.Insomma, a meno che non nutriate un'attrazione morbosa per l'inespressivo Brandon Routh o siate dei feticisti estremi dell'indagatore dell'incubo, quello che dovreste fare è evitare come la peste questa fiera del ridicolo, una vicenda che non reggerebbe neppure nel più sfrenato degli scenari fantastici e che non riesce neppure ad essere tamarra o volgare abbastanza per essere quantomeno divertente: a meno che non siate nel mood giusto per sfoderare bottigliate come se piovesse - ma, e ve lo dico per esperienza, vale così poco la pena che passa anche la voglia di incazzarsi - o vogliate scoprire come NON deve essere realizzato un film, fuggite alla sola vista della locandina, perchè avventurarsi nella visione significherebbe dare un senso anche a schifezze da record come Solomon Kane rendendole addirittura accettabili.E se c'è una cosa che non deve accadere, è proprio questa.
MrFord
"I've got the Devil in me!
Gloria nell'alto dei cieli
ma non c'è pace quaggiù
non ho bisogno di veli
sei già un angelo tu
che accendi un diavolo in me."Zucchero - "Diavolo in me" -
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