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Dylan Dog - Il film (di Kevin Munroe, 2010)

Creato il 29 aprile 2013 da Frank_romantico @Combinazione_C
Dylan Dog - Il film (di Kevin Munroe, 2010)
Perché uno non la smette mai di farsi del male. Eppure non poteva essere peggio dell'ultima cosa che ho visto, non avevo niente da fare e allora...Dylan Dog - Il film, non è certamente quello che i fan si aspettavano. Non me lo aspettavo io, lettore di vecchia data del serial a fumetti tutto italiano ideato da Tiziano Sclavi ed edito dalla Bonelli. Ma vuoi per problemi di budget, vuoi per problemi di diritti (e vuoi che gli americani non rispettano mai le culture di altri paesi) questo film  sull'indagatore dell'incubo ha poco o nulla a che fare con il Dylan Dog che tutti noi conosciamo.
Dylan Dog ha abbandonato il mestiere di indagatore dell'incubo e si è trasferito da Londra a New Orleans con il suo assistente Marcus. Dylan decide tuttavia di tornare ad indagare nel mondo del paranormale quando viene contattato da Elizabeth Ryan, che sostiene che il padre sia stato ucciso da un mostro.
Prima di tutto non ci troviamo più a Londra. Secondo non c'è Groucho, l'assistente storico di Dylan, ma un certo Marcus (Sam Huntington) prima umano e poi zombi. Iniziamo a storcere il naso ma non sono queste le uniche differenze tra film e cartaceo: nella pellicola Dylan porta sempre con se una pistola (che sul cartaceo originale si fa lanciare dal suo assistente), non impreca con il classico "giuda ballerino" (anche se, nel doppiaggio italiano, questa frase è stata aggiunta) e il suo maggiolone non è bianco ma nero. Ora, si tratta di cambiamenti spiegati con un cambio di prospettiva dello stesso personaggio: sono passati anni dal Dylan Dog che conosciamo noi, anni ed eventi, quindi le cose non possono essere come ce le ricordiamo. E torniamo sull'annale questione dei rifacimenti cinematografici: cambia il mezzo ma troppo spesso cambia anche la natura di quel che andiamo a guardare. Ci si aspetta per lo meno del rispetto quando vai a toccare roba altrui (roba che funziona, tra l'altro), ma si trattasse solo di questo potremmo anche chiudere un occhio.

Dylan Dog - Il film (di Kevin Munroe, 2010)

Un Dylan Dog con sto coso in faccia non è Dylan Dog


Il realtà il vero problema è alla base: Dylan Dog - Il film è un pessimo prodotto. Il regista canadese Kevin Munroe, alla sua prima esperienza con attori in carne ed ossa, sembra l'ennesismo burattino in mano ai produttori americani, lavora su una sceneggiatura pessima e dirige un b-movie adolescenziale, privo di mordente, che fa il verso a film come Underworld, Twilight e simili. Ricorda molto il Constantine di Francis Lawrence ma è peggio, perché è girato male e basato sui soliti cliché. Quasi un lungo episodio di un mediocre telefilm. Non regge l'impassibile Brandon Routh nel ruolo del protagonista, non reggono neanche gli effetti speciali (trattasi di prodotto a basso costo) e alzi la mano chi non ha pensato a Voglia di Vincere assistendo alla trasformazione in licantropo di alcuni personaggi. Ancora peggio, tutto è prevedibile e quindi abbastanza noioso, con meccanismi ripetuti all'infinito e un "colpo di scena finale" imbarazzante per quanto intuibile. Niente, non si salva nulla da una mediocrità palese fin dai titoli di testa.
A nulla valgono i vari riferimenti, le citazioni e gli omaggi. Non servono a far cambiare idea ai fan e risulteranno abbastanza insensati per gli spettatori inconsapevoli (soprattutto quelli americani). Per lo meno il film non cerca di essere più di quello che in realtà è, questo si rivela un punto a suo favore. Non ha velleità di nessun tipo. Ma mi chiedo che senso abbia chiamare un prodotto di questo tipo "Dylan Dog". Probabilmente nessuno. Meglio voltar pagina e riguardarsi Dellamorte Dellamore (ricordandosi sempre che non si tratta di un rifacimento dell'indagatore dell'incubo ma di un altro personaggio e un'altra storia). Amen.
Dylan Dog - Il film (di Kevin Munroe, 2010)

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