Dylan Dog - I colori della paura 1
La nuova alba dei morti viventi
Soggetto: Tiziano Sclavi
Sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni: Emiliano Mammucari
Copertina: Carmine Di Giandomenico
Colori: Annalisa Leoni
L'approccio a questa nuova iniziativa editoriale può andare dell'entusiastico al preoccupato. Come è possibile rendere, in chiave contemporanea, una storia così moderna già nel 1986. Tiziano Sclavi aveva utilizzato una narrazione lineare, semplice, precisa e diretta al bersaglio. riesce Recchioni a ricalcare le orme del padre di Dylan? Sì e gran parte del merito va ancora una volta all'impostazione data da Scalvi quasi trenta anni fa. Recchioni, per sfruttare al meglio questo formato di 36 pagine, gioca col lettore e cambia il protagonista della vicenda. Al centro dell'attenzione non sarà Dylan, Groucho, Xabaras o la bella Sybil. Il motore della vicenda è la custodia del clarinetto dell'Old Boy. Attraverso di lui viviamo le parti salienti della vicenda ed introdotti al mondo di questo eroe dei giorni normali.
Ad aiutare lo sceneggiatore romano in questo compito troviamo, ai disegni, un suo fedelissimo: Emiliano Mammucari. Le inquadrature cinematografiche pensate dall'artista di Velletri sono funzionali alla storia; rendono dinamica una narrazione che necessita di esserlo per lo stretto numero di pagine che è costretta ad occupare. Mammucari si rifà, senza nessun timore di metterlo in mostra, al primo numero classico di Dylan Dog. Cambia i tagli e le inquadrature, ma, nello schema classico bonelliano, cita con stima ad affetto il primo padre grafico dell'Indagatore dell'Incubo: Angelo Stano.
Fondamentale, in tutta questa collana che ristamperà in singoli albi 52 storie apparse sui molti Dylan Dog Horror Fest, sono i colori. I due maschiacci chiedono ad una delle più bravi coloratrici di casa Bonelli di mettere la sua arte al loro servizio. Annalisa Leoni non si fa pregare e, memore dei suoi ottimi lavori su Orfani, realizza un ottimo lavoro. Oltre ad un sapiente gioco di luci per valorizzare i disegni riesce a differenziare ogni parte arco narrativo con un colore dominante diverso. Il lettore ha la possibiltà di attraversare il blu nei ricordi di Sybil, di ammalarsi nel verde del laboratorio di Xabaxas e di vivere la gioia esplosiva del finale grazie ad un caloroso rosso.
Perla in apertura è la copertina di Carmine Di Giandomenica. Giusto da guardare, niente da commentare.
In quale apparato difetta questo piccola albo? Non nell'impostazione grafica ammicante ai fumetti esteri, con l'immagine "americaneggiante" di Dylan in alto a sinistra nella copertina ed il titolo dell'episodio in calce a destra. Però, sì, pecca nei redazionali interni. Nonostante la buona opera di Licari nell'Intro e nelle biografie di disegnatore e sceneggiatore (manca quella di Annalisa Leoni e questo è un gran torto), è Luca Barbieri ad essere ripetitivo e poco efficace nel, pur difficile, compito di dedicare il Focus On ad Emiliano Mammucari. Migliorabile con il tempo questa sezione.
Tirando le somme: vale la pena di passare in edicola e spendere questi due Euro settimanali?
Sì se:
siete appassionati di Dylan Dog e avete tutto il pubblicato:
avete deciso di non acquistare i Color Fest e volete qualche storia nuova in attesa dell'uscita mensile;
se non avete mai letto Dylan Dog e volete un punto d'ingresso nel suo mondo.
No se: non vi interessa a prescindere, ma non stareste leggendo le pagine di questo blog.