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Dylan Dog - Lacrime di pietra

Creato il 30 ottobre 2015 da Flavio
Dylan Dog - Lacrime di pietraDylan Dog  N°  350 
Lacrime di pietra
Soggetto, sceneggiatura e disegni: Carlo Ambrosini
Colori: Giovanna Niro
Copertina: Angelo Stano
Periodicità: mensile 
Uscita: 29/10/2015 
I postumi della recente imbalsamazione hanno portato Bloch a sottoporsi, in ospedale, ad una dieta e degli esami approfonditi. Qui si è innamorato di Crispille, giovane ex ballerina portoghese non vedente. Nello stesso giorno in cui Dylan la incontra e l'ex ispettore gli confessa i suoi sentimenti, un delinquente incrocia la strada della donna e di sua suocera, che la accompagna ogni volta che esce di casa. I dubbi assalgono Sherlock che inizia una sua personale e privata indagine. Cosa nasconde Crispille? E qual è il rapporto che la lega alla Beata Crispille, omonima santa portoghese della quale la statua si trova davanti alla cappella dell'ospedale?
Soggetto, sceneggiatura e disegni tutto ad opera di Carlo Ambrosini. Devo ammettere che alla notizia del ritorno, come autore completo, dello storico disegnatore di Casa Bonelli mi sono preoccupato parecchio. Mi ricordo che l'ultima volta era rimasto abbastanza deluso del suo operato e l'evento mi aveva parecchio intristito. Con gli anni Ambrosini ha portato il suo stile ad essere sempre più graffiato ed inciso, nel solco di molti autori sud americani. Tratto che può piacere o meno. Personalmente, spesso, questo mi infastidisce perché non permette di mantenere costanti i tratti somatici dei protagonisti e lascia molto all'improvvisazione.
La storia, invece, mi ha sorpreso parecchio. A parte i riferimenti ad eventi successi nel numero precedente od in questa stagione, la trama impostata da Ambrosini si costruisce mattone dopo mattone e smontando le piccole certezze ed illusioni che la mente del lettore tende a creare. Anche se alcune scelte narrative (tipo lo spiegone finale) possono essere opinabili, l'impianto regge e la trama si sviluppa in modo concreto. Viene dato spessore a tutti i personaggi e si percorre la via sclaviana dell'orrore nel quotidiano, dove i veri mostri, verso gli altri e verso noi stessi, siamo noi.
Giovanna Niro si occupa dei colori di questo albo speciale. E' brava. Può sperimentare molto e questo le permette di utilizzare una paletta di colori molto varia ed adatta ai diversi momenti della storia. Bello il rendere del passare del tempo, giocando con le luci, dell'ultima parte dell'albo.
Copertina di uno Stano, più realista del solito, che non mi impressionato come in precedenti occasioni. I suoi personaggi non somigliano a loro stessi, ma più a Denny Devito in compagnia di un Robert De Niro alto e giovane. Forse il conoscere la genesi dell'illustrazione me ne ha causato il disamore. Ciò che l'immagine mi lascia intendere è di due uomini a difesa di una donna, non, come suggerito dagli autori, due amici pronti a duellare tra loro. Punti di vista.
Non capisco, però, l'utilità di questo numero a colori. Sì, siamo a 350, ma Bonelli ha sempre festeggiato le centinaia non le cinquantine. C'è, comunque, solo da dire grazie per il regalo, visto che l'albo è in vendita senza nessun sovrapprezzo.

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