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Dylan Dog, quando il fumetto fa filosofia

Creato il 24 novembre 2011 da Mikdarko
Parlare di filosofia e della condizione umana attraverso una serie a fumetti? Sì che si può, se il fumetto in questione è "Dylan Dog". Nata nel 1986 dalla penna e dalla fantasia di Tiziano Sclavi e divenuta in breve un'opera di culto, la serie targata Bonelli si è distinta fin da subito per il taglio particolare che ha dato ai mostri che l'Indagatore dell'Incubo affronta con cadenza mensile per guadagnarsi da vivere. 
Dylan Dog, quando il fumetto fa filosofia
Nelle mani di Sclavi zombie, lupi mannari e altre creature horror si sono tramutati infatti in uno specchio in grado di riflettere tutte le principali angosce esistenziali dell'uomo contemporaneo, dalla paura della morte a quella della solitudine. Per non parlare poi dell'approccio onirico che il creatore di Dylan Dog adotta nei confronti della realtà, alla quale Sclavi – sulla scia di autori come Pedro Calderón De La Barca e Jorge Luis Borges – attribuisce la consistenza di un sogno.  Proprio agli aspetti più filosofici e alla sensibilità poetico-esistenzialista di "Dylan Dog" è dedicato l'ultimo lavoro di Roberto Manzocco, giornalista scientifico e saggista di formazione filosofica che già si è occupato dei nuclei teorici forti sottostanti a diverse espressioni della cultura pop contemporanea (e in particolare di due notissime serie tv, "Twin Peaks" e "Lost"). 
In "Dylan Dog. Esistenza, orrore, filosofia," Manzocco esplora con attenzione le avventure dell'Indagatore dell'Incubo, estraendone tutte le suggestioni filosofiche implicite ed esplicite, ricollegandole poi ad altrettante correnti di pensiero contemporanee.  E così il viaggio attraverso la Weltanschauung dylandoghiana (o, come direbbero gli autori della serie, "dylaniata") ci porta ad affrontare temi e problemi filosofici diversissimi tra di loro, dalla natura onirica della realtà alla possibile esistenza di infiniti universi paralleli al nostro, dal senso della vita alla banalità del vivere quotidiano, dalla natura dell'inconscio a quella del libero arbitrio, dall'esistenza dell'amore al mistero della morte. Il tutto condito con una buona dose di humour, un ingrediente che, secondo Manzocco, nella ricetta esistenziale di Sclavi non manca mai. 
Roberto Manzocco, Dylan Dog. Esistenza, orrore, filosofia, Mimesis Edizioni, Milano 2011,  pp. 294, Euro 22,00
Fonte: http://www.ilsole24ore.com

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