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Ricordo ancora come fosse ieri quando acquistai il mitico numero 1 di Dylan Dog, L'alba dei morti viventi, al tempo facevo le scuole medie e venni subito rapito da quella strana immagine pubblicitaria (visto che gli Zombie erano calvi e color puffo!!) che vedevo sventolare sulle vetrine del giornalaio... divorai più volte quell'albo così come feci con il numero 25, Morgana, che vedeva il ritorno sulle pagine del mensile Bonelli dei cadaverini antropofagi. Sembra ieri ed invece sono passati 25 anni... ma prima che la depressione da vecchiaia prenda il sopravvento torno in tema e vi presento questo albo celebrativo: Ritratto di famiglia.
L'albo, interamente a colori, vede il ritorno di molti personaggi cari a chi ha seguito i numeri sopraccitati: parliamo della prima Dylan-girl (Sybil), di Morgana e dell'alter ego, che continua a disegnare in un mondo ormai abitato da Zombie, di Angelo Stano (che ha disegnato i numeri 1 e 25, ma anche il numero 100, La storia di Dylan Dog, anch'esso citato in questo albo).
Dylan Dog n.300 - Ritratto di famiglia: alcune tavole
Vi lasciamo ora alla scheda ufficiale che appare sul sito dell'editore Sergio Bonelli:
DYLAN DOG: 300 STORIE DA INCUBO!Conclusione: come da tradizione la storia narrata confonde il passato con il presente, il sogno con la realtà e ci abbandona prima ancora di darci qualche certezza. Sempre gradevole il tratto di Stano e ottima la colorazione delle tavole. Imperdibile per i fan dell'indagatore dell'incubo o per chi, come il sottoscritto, segue ormai solo più gli albi a tema non-morto della collana Dylan Dog. Sconsigliato a chi non ha letto/apprezzato i volumi sopra menzionati o a chi vuole una storia realistica.
Nella vita editoriale di un personaggio, ci sono numeri che fanno impressione. I più clamorosi sono quelli che portano un doppio zero, dopo la prima cifra: 100, 200, 300 e così via. Questo mese, tocca a Dylan Dog, l'Indagatore dell'Incubo "sclaviano", approdato in edicola quasi 25 anni fa (il 26 settembre del 1986), raggiungere una di queste cifre editorialmente spaventose. Il 27 agosto, infatti, arriva il trecentesimo albo della collana mensile.
Come sempre, in queste occasioni, la storia guarderà al passato del personaggio, ma non solo... Se nel numero cento avevamo conosciuto la misteriosa origine dell'"Old Boy" e dei suoi genitori e con il duecentesimo episodio avevamo seguito Dylan e Bloch al tempo in cui l'inquilino di Craven Road indossava la divisa da poliziotto, Pasquale Ruju (autore della sceneggiatura) e Angelo Stano (ai pennelli), in "Ritratto di famiglia", si sono spinti nuovamente a spasso nel tempo. Prima tornando indietro, poi, cambiando il senso di marcia, lanciandosi a raccontare il futuro remoto del personaggio o, perlomeno, uno dei tanti futuri possibili.
Quello che ne è scaturito è un albo davvero unico, che farà sobbalzare più volte il cuore dei tanti fan dylaniati, con i numerosi riferimenti a "classici" quali “L’alba dei morti viventi” (n.1), “Morgana” (n.25) e “La storia di Dylan Dog” (n.100), ma non solo...
Una storia tutta da scoprire e da godere, dunque, grazie all'intreccio intessuto da Ruju e alle tavole di uno Stano in gran forma, esaltato dai colori dello Studio Rudoni. Un'avventura indimenticabile, che vi consigliamo di non perdere e della quale vi anticipiamo quattro tavole in questa stessa pagina.
Un'altra tavola da Dylan Dog n.300 - Ritratto di famiglia
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Dylan Dog tocca quota 300 e festeggia con un colorato viaggio, tra passato, presente… e futuro!
Dylan Dog n. 300, mensile
Ritratto di famiglia
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Angelo Stano
Colori: Studio Rudoni
In un lontano e desolato futuro, qualcuno sta scrivendo l’ultima avventura dell’Indagatore dell’Incubo. Una storia che comincia molto, molto lontano, in un passato nel quale il nostro era solo un bambino felice, ignaro di ciò che il destino aveva in serbo per lui. Da un’altra parte, in un altro tempo, intanto, l’inquilino di Craven Road decide che è giunto il momento di partire per un viaggio che lo riporterà là dove tutto ha avuto inizio, durante una terrificante “alba dei morti viventi”...