Quando due miti si incontrano, è facile rimanere delusi. Il rischio della parodia gratuita, del team-up ingiustificato e della denaturazione dei personaggi è dietro l’angolo.
Fortunatamente non è stato così per Dylan Top, incrocio tra [non-stiamo-nemmeno-a-specificarvi-chi] e [ormai-avete-capito] pubblicato su Topolino #3094 (in edicola questa settimana). Perché? Scopriamolo insieme!
Probabilmente, parte della buona riuscita dell'episodio (presentato in fondo al settimanale) è da imputare agli autori coinvolti. Oltre all’onnipresente* Roberto Recchioni come soggettista, gli altri due autori appartengono infatti a quel “gruppo misto” di fumettisti che hanno lavorato sia per la Disney sia per la Bonelli (gruppo comprendente, tra i tanti esempi illustri, Corrado Mastantuono, Fabio Celoni e Bruno Enna). Ecco perché sia Tito Faraci (l’uomo che ha sceneggiato TUTTO), sia Paolo Mottura (autore di recente dei disegni di Eroe senza patria, Le storie #22, ma anche di un episodio del Dylan Dog Color Fest del 2012, su testi di Barbara Baraldi) si sono sentiti doppiamente a casa! Poi, come fa notare Tito Faraci nelle note conclusive, le somiglianze tra l'inquilino di Craven Road e Topolino sono diverse: sono entrambi investigatori ed entrambi hanno un amico "bislacco" (Groucho/Pippo) e un amico poliziotto (Bloch/Basettoni).
La sfida vera era rendere l'Indagatore dell'incubo accessibile anche a un pubblico più giovane. Gli abissi, le malinconie, i mostri e gli elementi profondi dell'universo dylaniato (ideati dal genio di Tiziano Sclavi) difficilmente si presterebbero a una trasposizione parodistica. Tanto più che la storia si ispira dichiaratamente a L'alba dei morti viventi (Dylan Dog #1, ma non dovremmo nemmeno specificarlo!), in cui a farla da padrona sono gli zombi! Lo stratagemma adoperato da Roberto Recchioni è stato quindi quello di usare come nemici dei "topi invadenti", idea dalle ripercussioni molto attuali e umoristiche (ad esempio, non provengono dalla cittadina di Undead ma da Uninvited!).
Uno degli elementi salienti de L'alba dei topi invadenti è che... si tratta di una storia maledettamente divertente! Molto convincente l'ironia di Pippo/Groucho sui luoghi comuni delle storie di Dyd, sui meccanismi narrativi e sul modo di suonare del suo capo. Poi, le mille citazioni e occhiolini strizzati ai lettori attenti (quindi al sottoscritto saranno sfuggite miliardi di trovate!), come i vari riferimenti allo stesso Dyd #1, a partire dalla prima tavola in cui Mottura cita l'iconica copertina di Claudio Villa per arrivare persino all'utilizzo delle medesime inquadrature (pollice in alto per le scelte registiche di Faraci-Mottura, alcune davvero da scuola del fumetto!) [Altri riferimenti a Dyd #1 sono poi evidenziati anche nei redazioni conclusivi del settimanale: un plauso per le sempre dettagliate e piacevoli pagine di interviste, curiosità e articoli di contestualizzazione]. Ma anche il mondo "da sogno" di pagina 144, che è talmente familiare da sembrare molto meno onirico del dovuto (leggere la storia per comprendere senza spoiler!). Senza contare l'egregia vignetta centrale di pag. 152 che cita Il quarto stato di Pellizza da Volpedo (già citata fumettisticamente dal maestro Ivo Milazzo per la copertina dell'indimenticabile Ken Parker #58, Sciopero) o i due piccoli pseudo-Beatles che attraversano la strada sulle strisce nella prima vignetta di pag. 154.
Se non fosse una frase ai limiti del banale, si potrebbe affermare che l'unico vero difetto di questa storia è che finisce troppo presto. Come già per l'amata storia di Corrado Mastantuono su Topolino #2964 in cui Bum Bum Ghigno interpretava Tex, questa storia è la dimostrazione che a volte, quando gli universi immaginari si incontrano, possono esserci belle sorprese al quadrato!
Giuseppe "Giuppo" Lamola
P.S. In tutto ciò, non dimentichiamo le altre, validissime, storie presenti nel settimanale: dalla prima puntata de L'isola del tesoro (di Teresa Radice e Stefano Turconi) alle avventure di Paperino, Pico e Dinamite Bla...
Topolino #3094
DATA: 17 Marzo 2015
PANINI COMICS
DA UN'IDEA DI Tiziano Sclavi
SOGGETTO: Roberto RecchioniSCENEGGIATURA: Tito Faraci
DISEGNI E CHINE: Paolo Mottura
Tavola del Paolo Mottura "realistico" da Il bottone di madreperla (Dylan Dog Color Fest #9)
Bum Willer e Pap Carson di Corrado Mastantuono (Topolino #2964)