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E adesso al lavoro!

Creato il 26 aprile 2013 da Propostalavoro @propostalavoro

E adesso al lavoro!Dopo la farsa sull'elezione del Presidente della Repubblica, sembra che finalmente avremo un Governo: resta solo da vedere, se e come Enrico Letta riuscirà a mettere insieme tutti i partiti (il Movimento 5 Stelle si è già tirato fuori e Sel sta facendo altrettanto), per creare un Governo di emergenza nazionale.

Sarà, insomma, un Governo alla Monti e, visti i risultati, c'è di che aver paura. Comunque, se e quando il nuovo Governo si insedierà e, finalmente, la macchina statale riprenderà a funzionare, ci saranno molte cose da mettere a posto, a cominciare dal lavoro, naturalmente.

La situazione è drammatica: la disoccupazione inanella un record dopo l'altro (l'ultimo: disoccupazione giovanile, al Sud, al 35,3%, il doppio dal 1977, mentre la disoccupazione nazionale è stabilmente sopra l'11,6%, record dal '92. Dati Istat), i posti di lavoro crollano uno dopo l'altro e le aziende affondano in serie. Insomma, da fare ce n'è parecchio:

- Riforma del Lavoro. La Riforma Fornero è stata un fallimento totale, riuscendo, incredibilmente, ad ostacolare le assunzioni, a favorire i licenziamenti e a rendere ancora più incerto il – già insicuro – futuro dei precari. Niente male, per una legge che doveva aumentare la stabilità del mondo del lavoro e incentivare le assunzioni.

Il nuovo Governo non può, assolutamente, esimersi dall'intervenire con una nuova riforma. Un paio di suggerimenti: riportare stabilità e sicurezza nel mondo del lavoro con il ripristino dell'Articolo 18, per riportare, a livelli da democrazia, i diritti dei lavoratori, massacrati negli ultimi anni e vittime dell'instabilità occupazionale; lo sfoltimento della giungla dei contratti precari, perchè la grande varietà di contratti è proprio una delle cause del precariato; l'introduzione del reddito di cittadinanza, senza il qual non esisterà mai flessibilità, ma solo precariato.

- Piano Industriale Nazionale. Una riforma del lavoro, però, è assolutamente inutile, se non esistono le condizioni per creare lavoro. Questo può avvenire, solo ed esclusivamente, se si introduce un piano industriale nazionale, che tenga conto di una serie di fattori fondamentali, a partire dalla PMI.

E' inutile e dannoso, infatti, fare leggi a favore dei grandi gruppi multinazionali, quando l'ossatura della nostra economia è proprio nella piccola e media impresa: bisogna, quindi, aiutarla a crescere (fusioni o creazione di consorzi), per affrontare le sfide del mercato globalizzato; investire nei settori più produttivi e innovativi (il Made in Italy della moda, dell'enogastronomia, del turismo e della cultura, ma anche internet e la green economy); risolvere il problema del credito, per imprese e famiglie.

- Taglio delle tasse. Non c'è impresa o lavoratore che non sentano il peso di una tassazione iniqua e soffocante. Per rilanciare l'economia è indispensabile rivedere anche il sistema fiscale, eliminando parte del carico. Come?

Prima di tutto, trovando nuove risorse: la lotta all'evasione fiscale (niente pagliacciate, come l'ultimo scudo fiscale) ed alla corruzione (con una legge seria e rigorosa, non una all'acqua di rose, come quella partorita dal Governo Monti), la spending review (non tagli alla sanità o all'istruzione, ma ai veri sprechi: enti inutili; spese folli, come gli F35 e il Ponte sullo Stretto) e i tagli ai costi della politica ci permetterebbero di avere le risorse necessarie.

Queste sono le sfide fondamentali, da affrontare adesso. Ma, dalle dichiarazioni di fronte a giornali e tv, sembra che i nostri politici abbiamo altro in mente: riforma della Costituzione, riforma dei processi, legge sulle intercettazioni, legge elettorale.

Insomma, tutte cose, al momento, assolutamente inutili, perchè l'emergenza è, prima di tutto, lavorativa e stare a discutere per mesi, su questioni che hanno, come unico obiettivo, garantire l'impunibilità di questo o quel potente, vuol dire tradire i cittadini.

E poi si stupiscono, quando sentono dire che la gente non ha più fiducia nella politica.

Danilo


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