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E adesso chi ne ha, dia!

Creato il 16 luglio 2012 da Manuel
Con la disputa della Samatan – Pau il Tour de France è arrivato all’ultima giornata di riposo in vista della volata conclusiva. Alla partenza belga della corsa transalpina (Liegi) i favori del pronostico vedevano nel britannico Bradley “basettone” Wiggins ed in Cadel Evans i due contendenti principali, con l’italiano Nibali e Denis Menchov dati come partenti in seconda fila per la vittoria in quel di Parigi. Un percorso certamente amico di chi è forte a cronometro, ha permesso fin’ora a Wiggins di vestire in giallo grazie alla superba cronometro Arc et Senans - Besançon di 41,5 chilometri e la sua regolarità sulle Alpi (vedi gli arrivi di Bellegarde Sur Valserine e a La Toussuire/Les Sibelles), hanno dato al cronoman Sky l’occasione di tenere il simbolo del primato, nonostante il suo tribolare verso la fine della seconda di queste ultime frazioni nominate. Aiutato da un sempre forte Christopher Froom e da un Team Sky molto unito, l’inglese ha fin’ora respinto i pochi attacchi dei suoi rivali più accreditati. Chi ha cercato con convinzione di metterlo in difficoltà è stato il solo Nibali nell’arrivo a La Toussuire, mentre l’australiano Evans non ha mai portato avanti un qualsivoglia affondo atto a mettere in crisi vera la maglia gialla. Anzi, quando ha forzato il ritmo – sempre nell’appena citata 11^ frazione – ha poi perso terreno e posti nella generale. Fin’ora l’australiano è stato deludente, senza nulla togliere alla bravura di Wiggins e dei suoi gregrari di tenere unita la corsa, e sarà meglio che per provare a vincere non attenda la cronometro, dove quasi certamente perderà almeno un secondo a chilometro dal britannico, l’australiano sfrutti le frazioni pirenaiche non soltanto per prendere la maglia gialla. Il giorno della Pau – Bagneres de Luchon (197 chilometri con Aubisque, Tourmalet, Aspin, Peyresourde) diventa fondamentale per tentare l’aggancio alla vetta, e la giornata successiva con la disputa della Bagneres de Luchon – Peyragudes (144 chilometri con Port de Balès, Peyresoude dal versante opposto al giorno prima e l’arrivo in quota sul Peyragudes) deve diventare l’occasione per guadagnare secondi, non pochi, in maniera che la cronometro del penultimo giorno (Bonneval – Chartres di 54 chilometri), lo veda già vestito di giallo. Tutte queste considerazioni potrebbero essere valide anche guardando a Vincenzo Nibali, che però nella prova individuale contro il tempo lo si può inquadrare molto lontano da Wiggins e un bel po’ da Evans. Per avere la speranza di vincere il Giro di Francia il siciliano dovrà partire da Bonneval vestendo di giallo, con almeno tre minuti su Wiggins e due su Evans. Due righe per il russo Denis Menchov che si è perso sulle Alpi – nel senso di ritardo all’arrivo, sia chiaro – uscendo così di classifica, senza peraltro mai entrarne veramente. Una delusione che forse rappresenta l’antipasto verso l’inizio del declino di carriera per il due volte vincitore del Giro spagnolo e di quello italiano tre stagioni addietro. Su Christopher Foome mettiamo un’ideale asterisco vicino, per segnalarlo come uomo da non sottovalutare se Wiggins dovesse avere una giornata storta, magari dando via libera proprio al suo gregario che l’anno scorso avrebbe potuto vincere la Vuelta a Espana, se gli allora ordini di squadra non lo avessero obbligato a tenere uno sguardo su Wiggins, lasciando per strada quei 13 miseri secondi che gli avrebbero dato la vittoria in un grande giro. Certamente si fa fatica a vedere la prossima stagione Froome e Wiggins partire alla pari nella stessa squadra per vincere il Tour, ma intanto pensiamo a questo.

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