Due fatti apparentemente diversi e distanti fra loro ma in realtà legati da una stessa, importante domanda. Mentre si allunga l’elenco dei presunti preti superpedofili scoperti innocenti dopo essere stati calunniati pubblicamente come mostri da prendere a sputi (don Martin Steiner, padre John Geogha, padre James Patrick Jennings, il reverendo Charles Murphy, don Giorgio Govoni, mons. Robert Zollitsch, solo per fare alcuni nomi), sorge infatti spontaneo un dubbio: e adesso, chi paga?
Analogamente, nell’apprendere che alla Bbc non soltanto lavorava tale Jimmy Savile (1926-2011), uno oggi accusato di 214 violenze sessuali – numero sufficiente a smontare l’ipotesi di un grosso equivoco -, ma che costui, secondo quanto emerso da un rapporto riservato degli «affari interni» della polizia britannica, Her Majesty’s Inspectorate of Constabulary, per 50 anni ha agito indisturbato perché protetto (Scotland Yard, stranamente, non prese mai sul serio le numerose accuse contro di lui), viene da chiedersi: e adesso, chi paga?