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E alla fine arriva mamma!: Una serie "Legen -wait for it- dary!"

Creato il 25 ottobre 2010 da Domenico Marotta
"Ragazzi, sto per raccontarvi una storia incredibile, la storia di come ho conosciuto vostra madre". E' così, nell'anno 2030, che l'architetto Ted Mosby esordisce di fronte ai propri figli dall'aria perplessa. Ed è così che inizia "E alla fine arriva mamma!", altrimenti nota come "How I met your mother", la sitcom che ha rivoluzionato le sitcom. Creata da Craig Thomas e Carter Bays nel 2005, la serie è giunta recentemente alla sesta stagione (attualmente in corso negli U.S.A. e trasmessa dalla CBS) accumulando un pubblico sempre più numeroso e diventando un vero e proprio cult. Oltre a divertire milioni di spettatori fedeli con un umorismo raffinato e mai scontato, pur richiamando in alcuni aspetti "Friends" senza però risultarne una squallida brutta copia, la serie ha lanciato (e ri-lanciato) straordinari talenti comici, tra cui l'eclettico Neil Patrick Harris, che interpreta il donnaiolo Barney -uno dei personaggi più apprezzati- e la (ex)rossa Alyson Hannigan (chi ha guardato almeno una puntata di "Buffy- The vampire slayer" sa di cosa parlo). Ma qual è il punto di forza di questa serie? Innanzitutto, a differenza di molte sitcom, "E alla fine arriva mamma!" ha una trama solida e continuativa, tanto che spesso vi sono richiami alle puntate precedenti anche importanti, come succede nei serial veri e propri, in più gli autori giocano con la struttura temporale, utilizzando massicciamente flashback e flashforward, condendo il tutto con un umorismo acuto e tagliente, che non lascia mai il tempo di annoiarsi. L'idea di base è semplice ma originale: nel 2030 Ted Mosby (interpretato, nel nostro presente, da Josh Radnor)vuole raccontare ai suoi figli come ha conosciuto la loro madre, partendo dall'inizio. Con questo pretesto vengono raccontate le vicende del protagonista e dei suoi bizzarri amici, personaggi fortemente caratterizzati e che difficilmente non si fanno amare. Ma cosa ha permesso a questa serie di arrivare alla sesta stagione senza aver perso lo smalto e la grinta dei primi episodi? Innanzitutto il punto di forza è l'originalità delle battute e delle situazioni, che non calano mai nemmeno dopo tanti episodi (più di cento), e sicuramente anche il fatto di avere uno scopo: tutti si chiedono chi sarà la futura moglie di Ted e prima o poi la serie si avvierà verso la sua naturale conclusione, evitando uno sfruttamento coatto come spesso capita e con molti serial e che porta all'inevitabile esaurimento di idee, con il rischio di snaturare la serie stessa. Ma guardando le prime puntate della sesta stagione si capisce fin da subito che le idee ci sono ancora e sono anche solide come rocce, per non parlare del costante approfondimento di ogni singolo personaggio: si può facilmente notare come ogni carattere sia stato a lungo ispezionato puntata dopo puntata, anno dopo anno, cosa che nelle sitcom non è usuale, ma stiamo parlando di un prodotto diverso e quanto meno innovativo. Con "E alla fine arriva mamma!", di cui consiglio la visione in lingua originale per non perdere il sapore agrodolce della serie, ci troviamo di fronte a un nuovo modo di intrattenere il pubblico e il personaggio Di Barney Stinson da solo ne varrebbe la visione: ironico, sfrontato, dannatamente sicuro di se e apparentemente egoista,maschilista-sciovinista, nonchè grande amatore. Detto questo, per citare il saggio, "Suit up!" e guardatevi di corsa il pilot, non ve ne pentirete. True story.

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