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E alla fine giunse il quarto posto: ora la staffetta italiana rischia di sparire
Creato il 03 marzo 2011 da FedericomilitelloCome anticipato ieri, l'Italia è giunta quarta nella staffetta femminile dei Mondiali di Holmenkollen vinta (ovviamente) dalla Norvegia padrona di casa davanti a Svezia e Finlandia. Tutto scontato, i valori in campo sono stati pienamente rispettati. Il Bel Paese, d'altronde, non nutriva alcuna aspettativa di medaglia, essendo competitivo solo con 3/4 delle sue componenti. Antonella Confortola, infatti, ha perso ben 1'10'' nella sua seconda frazione in tecnica classica, spegnendo in pratica ogni velleità d'alta classifica. Un dubbio sorge spontaneo: tralasciando l'infortunata Magda Genuin (comunque, è bene sottolinearlo, nemmeno lei un fenomeno), perché non si è data fiducia a Virginia De Martin, forse in calo di condizione ma di ben 12 anni più giovane rispetto alla Confortola (classe 1987 contro 1975), tra l'altro ormai quasi una ex (in Coppa del Mondo non gareggiava da dicembre, avendo intrapreso la strada delle Gran Fondo)? Chiaramente il risultato sarebbe stato il medesimo, ma almeno una giovane avrebbe avuto l'occasione per fare esperienza nel quartetto tricolore. Tanti appassionati ed addetti ai lavori, inoltre, hanno parlato di delusione e rammarico dopo due medaglie di legno in due giorni. Ebbene io dico che già dal prossimo anno è altamente probabile che questi risultati verranno addirittura rimpianti. A differenza che in tutte le altre discipline invernali, infatti, lo sci di fondo non ha prodotto alcun ricambio generazionale (Pellegrino a parte) e nell'immediato futuro la situazione potrebbe divenire insostenibile per una nazione dalle così gloriose tradizioni in questo sport. Mantenendo la riflessione sul reparto rosa, già dal 2011/2012 la staffetta azzurra dovrebbe sprofondare in classifica. I motivi sono i seguenti: si ritirerà Arianna Follis, che, giustamente, ha deciso di mettere la propria famiglia dinanzi alla passione per lo sci di fondo; si potrà di certo lavorare su De Martin e Rupil, ma, almeno nell'immediato, senza pretendere la luna; Marianna Longa, ammesso che prosegua la propria attività, non può reggere da sola una squadra intera; Magda Genuin, da sempre buona sprinter, fatica oltremodo anche sui 5 km; le pur promettenti Debora Agreiter e Francesca Di Sopra potrebbero trovare spazio nel circuito maggiore, ma solo per prendere contatto con la nuova dimensione (attualmente, infatti, sono impegnate in Coppa Europa). Per caratteristiche tecniche l'atleta su cui puntare maggiormente appare Gaia Vuerich, già più che discreta nelle sprint e da cui ci si attende un salto di qualità anche nelle prove distance. Come si comprende, tuttavia, sarà un trapasso dal vecchio al nuovo corso molto lento: se i ritiri del passato erano stati assorbiti in maniera tutto sommato soft (dopo quello della Belmondo esplose Gabriella Paruzzi e, dopo quest'ultima, Follis e Longa), questa volta sembra profilarsi invece un orizzonte fosco e malinconico.
Federico Militello
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