E anche Romano è andato

Creato il 19 aprile 2013 da Domenico11
Che Prodi non ce l’avrebbe fatta al quarto scrutinio era scontato. Non ci si aspettava però – almeno non in queste proporzioni – che il risultato avrebbe consegnato un partito completamente allo sbando. L’obiettivo di compattare il partito, dare una dimostrazione di forza e presentarsi al quinto scrutinio come “un sol uomo” per cercare di forzare la mano a qualche grillino “possibilista” è miseramente fallito. Mi chiedo, anzi mi richiedo, se questi prima di presentarsi in Aula discutano e decidano sul da farsi. Perché poi ognuno va in ordine sparso; per cui, bisognerebbe almeno avere il pudore di non indicare la “posizione ufficiale” del partito, visto che non si è in grado di garantire l’esistenza di una posizione ufficiale.
Credo che per Bersani sia arrivato il capolinea; e forse anche per il Partito democratico, a meno che la dirigenza del partito non prenda atto del fallimento, vada a godersi la pensione da qualche parte (purché lontano dal Parlamento) e lasci il partito ad una nuova generazione.
Ma non credo che accadrà. Questi non vanno via neanche con le cannonate. Piuttosto cercheranno nuovamente l’accordo con il Pdl. Ora che è sufficiente la maggioranza assoluta potrebbe rispuntare Marini o D’Alema, da molti indicato come il carnefice del Pd e il regista occulto di queste elezioni presidenziali.
Però che tristezza, noi che avevamo creduto in una sinistra moderna, in un partito democratico interprete delle istanze di cambiamento provenienti dalla società e capace di guardare al futuro con fiducia. Anche se l’abbiamo fatto a corrente alternata e con molte, troppe riserve, fa male lo stesso.

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