Magazine Cultura
E anche stavolta sembra tu mi abbia strappato a forza il cuore per guardartelo in tutta calma
Da Leggere A Colori @leggereacolori
Facciamo che la finiamo così, qui, questa sera. Con le prove, le giustifiche, le mani addosso. Facciamo che io adesso mangio e vomito tutto quello che ho da dirti, e poi lo annuso. Ci penso e non mi limito, niente freni. Tocco, io tocco anche senza muovermi di qui, tocco il tuo non amore, le altre, tocco i tuoi occhi adesso tristi, adesso fuoco. E vedo, contemplo lo stillicidio che portiamo in scena, quando ci va bene, ché quando va male è indifferenza e pietra. E lava, fiumi, insulti e ceffoni. Vita, ma anche un po’ morte. E poi gli altri ci guardano strano, io non voglio essere guardata così. O ci mettiamo una maschera, ora, o ci stiamo zitti, ora. Tanto, non mi salvo comunque. Le canzoni e le parole che volevo fare, crearmi dal niente, per te. Mi ripetevo: “Non c’è, non devi dirlo”. E nemmeno pensarlo, che solo a pensare si fa peccato. Mi chiedo, che senso abbia avuto. Non distinguo facilmente le cose, adesso, sembra un agglomerato di roba lasciata stare. E lasciarmi stare sarà la parte difficile. Perché io mi sono resa pubblica, nota, ho detto e ridetto, ho consumato lo spessore giusto e ho guardato da tutte le angolazioni. Non ho lasciato niente al caso, e nemmeno premeditato. E non è il caso, adesso, starmene a digiunare per mancanza d’aria. Ma va così, e non riesco altro. Non ho promesse, tu non farmi promesse. Non dirmi niente, non esserci. Parliamo d’altro, del tempo magari. Qualcosa di neutro, un campo non minato. Leggeri Continua a leggere