Com'era
La precarietà è il motore economico, politico e sociale del nostro paese, oggi. Dopo e soltanto dopo che i disastri ci hanno schiacciati e derubati, si va in cerca dei colpevoli, si grida allo scandalo, si promettono "nuove severissime norme", in genere accompagnate dalla nomina di ennesimi "ufficiali, ispettori, osservatori, ecc." lautamente stipendiati "perchè non succeda mai più". Prima e durante si era andati avanti con le mozioni stagionali, con le norme transitorie, con i decreti, con gli "speriamo che non piova troppo forte che già l'anno scorso l'abbiamo scampata bella". Purtroppo, però, può capitare che non la scampi. E allora si avvia l'economia della catastrofe, come l'ha egregiamente definita qualche giorno fa in un suo post il giornalista di Repubblica Antonello Caporale: lo speculatore specula, l'imprenditore gongola, ricostruisce e a volte ride, il politico promuove, assicura e si commuove. E la Protezione Civile? Lo Stato? Sappiamo tutti com'è finita, l'ultima volta, a L'Aquila. Già adesso è pronta un'altra Liguria, un'altra tragedia. A Bologna la Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo: la costruzione della Variante di Valico sulla Bologna-Firenze sta facendo letteralmente franare un intero paese. Proprio così: il paese di Ripoli-Santa Maria Maddalena sta precipitando a valle in direzione dell'autostrada. Guardate il video:
Sull'Autostrada del Sole, intanto, un intero paese espropriato ai suoi abitanti si muove da solo, cammina. Le emergenze morfologiche sono talmente tante che non si riescono a contare e nella maggior parte dei casi passano per le nostre mani complici o colpevolmente indifferenti. Tutto passa, tutto è già passato.