Che io non capisca il fuorigioco è cosa nota ai più. Che venga assalita dalla noia dopo al massimo 30 minuti di gara, anche quando si consumano riti collettivi, è risaputo. La birra non mi piace e quindi viene meno anche uno degli aspetti fondamentali per la visione di una partita dei mondiali in queste sere afose di giugno.
Si aggiunga al tutto che mal tollero le forme esasperate di entusiasmo di massa, che non mi identifico assolutamente in questa nazione, figuriamoci nella sua nazionale, che non mi emoziono quando sento l’inno di Mameli e che sono conscia del fatto che per un mese la maggior parte degli italiani si ritroverà immersa delle peggiori nefandezze (come già sta avvenendo) nella totale leggerezza e incuranza perché telegiornali e trasmissioni ad hoc, parleranno solo dei mondiali.
Tanto basta per riuscire a sopravvivere serena anche senza guardare la partita di stasera e le prossime. (Ché se pure non capisco niente di calcio mi pare che l’Italia sia sempre abbastanza fortunata).
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