E’ bene rimaner prudenti
Non ci sono motivi per guardare al futuro con ottimismo e le Borse quindi stornano, qualche titolo si salva, ma Piazza Affari finisce in sofferenza.
Il bilancio dell’ottava è rimasto positivo, ma si chiude la settimana con un ribasso che pare possa far male, non abbiamo terminato la seduta odierna sul minimo di giornata ma ci è mancato poco e le vendite dell’ultimo minuto sono state pesantissime.
Insomma i mercati non sembrano intenzionati a regalarci un Buon Natale, ma aspettiamo la prossima settimana e per ora non bendiamoci la testa prima di essercela rotta.
Per ben undici volte nelle quattordici sedute del mese in corso il nostro indice principale ha chiuso ad un livello inferiore rispetto a quello di apertura, non è assolutamente un buon segnale, indica chiaramente che “qualcuno” ha voluto alleggerirsi ed a dicembre non dovrebbe accadere.
Oggi il nostro Ftse Mib (-1,31%) ha fatto segnare la peggior performance fra gli indici del Vecchio Continente, non possiamo dare la colpa ad un settore in particolare, vendite “a pioggia” anche se qualche titolo si è salvato.
In netta controtendenza rispetto al proprio comparto è salito anche oggi (e siamo al quarto rialzo di fila) Anima Holding(+1,30%), in calo invece sono finiti sia Mediolanum (-1,19%) che Azimut (-2,04%).
Ancora in controtendenza rispetto al proprio comparto è salito Yoox Net-a-Porter (+1,18%) che rimane su quotazioni d’eccellenza. Pesanti invece i ribassi di Moncler (-3,25%), Salvatore Ferragamo (-2,63%), Luxottica (-2,24%) e Tod’s (-1,92%).
Di nuovo in controtendenza rispetto al proprio comparto è salito Saipem (+1,01%), in ribasso invece Tenaris (-0,28%) e soprattutto Eni (-1,89%).
Ed infine in controtendenza rispetto al proprio comparto anche Banca MPS (+0,83%) e BpM (+0,60%), mentre è risultato pesante il rosso delle due Big: Unicredit (-1,83%) ed Intesa Sanpaolo (-1,03%).
Da segnalare infine il forte ribasso di Telecom Italia (-2,81%) che termina sul minimo di giornata e di due titoli del comparto industriale: Prysmian (-2,62%) e Cnh Ind. (-2,26%), il primo rimane comunque sopra la quotazione media degli ultimi dodici mesi, per la società della galassia Agnelli, invece, la situazione torna ad essere delicata, un’ennesima prova che la ripresa è al di là da venire.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro