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E-book del Mese: La Polvere del Messico di Pino Cacucci

Creato il 05 marzo 2015 da El3naliv

La Polvere del Messico di Pino Cacucci
Spento il Kindle, la polvere del Messico non si scrolla di dosso. Si può uscire, andare al lavoro, organizzare un ritrovo con gli amici, ma i curiosi personaggi del libro di Cacucci continuano ad animare la nostra mente. Questo scrittore ha un dono: è capace di far viaggiare le persone ad ogni giro di pagina. Con i libri di Cacucci ci si estranea dal mondo: si abbandona la poltrona del treno, il divano di casa, il tram, lo sgabello del bar e si cambia Continente, seguendo l'autore, passo dopo passo, nei suoi spostamenti.  

Città del Messico dall'alto

Città del Messico dall'alto


Il Messico narrato da Cacucci non lo si raggiunge con un pullman turistico. Pochi i riferimenti alle rovine Maya e ai margarita sorseggiati su amache vista mare. Il Messico trascritto nel suo libro è un concentrato di esperienze personali vissute negli angoli più autentici e (in alcuni casi) pericolosi del Paese. Da piccoli pueblos semi-sconosciuti, a bettole malfamate, alla sterminata Città del Messico, in compagnia di vecchi, giovani teppisti, allevatori di galli e meccanici. 
"Non ricordo più quante volte ci sono arrivato e quante l'ho lasciata, sempre col rimpianto di perdermi qualcosa e con un'emozione diversa a ogni ritorno. Ma è la prima, che ricordo bene, e posso distinguere da tutte le altre: atterrarci in piena notte significa sorvolare per mezz'ora una distesa di luci senza capire quando sia cominciata, dove fosse il principio e dove mai finisse, perché saltando dall'altra parte della fusoliera vedi la stessa cosa, e quando vira è sempre lo stesso mare di finestre, lampioni, fari, fuochi di bivacchi o di immondizie, l'impressione di un accampamento di un formidabile esercito di invasori giunti da chissà quale pianeta". 
A metà fra diario di viaggio e guida turistica, in Polvere del Messico sono presenti diversi riferimenti storico-culturali che aiutano a comprendere meglio i mille volti di questo affascinante Paese. Ogni aspetto tradizionalistico viene narrato in maniera profonda, senza cadere nelle facili interpretazioni di chi ragiona con stereotipi occidentali, in un tentativo di abbandonarsi ad un'altra visione di vita. Perchè il Messico è "uno di quei luoghi dove si comincia a capire qualcosa solo quando si rinuncia a capire".

"L'ingrediente più nefasto della cultura occidentale credo sia proprio questa nostra ormai istintiva consuetudine ad analizzare e giudicare, filtrando i comportamenti altrui attraverso una rete di convenzioni che ci illudiamo siano assolute e scontate". 


Ciascun capitolo è ambientato in un luogo differente dove l'autore si spinge senza alcun timore, desideroso di penetrare nel tessuto sociale e di toccare con mano luoghi e storie, con l'aiuto dei personaggi più disparati. Un viaggiatore che diventa abitante, alla continua ricerca del contatto con l'altro. Una lettura, a mio parere, imperdibile per qualsiasi persona in procinto di organizzare un viaggio nella terra dei sombreri.  
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