Editore: Butterfly Edizioni
Costo ebook: 2,99 €
Link d'acquisto Genere: urban fantasy
Lei è l’erede della Strega.
Lei è la Discendente.
Lei deve morire.
Un’eroina indimenticabile in un romanzo in cui il bene e il male si confondono e niente, assolutamente niente, è davvero quello che sembra.
Alessandra Paoloni nasce l’11 marzo 1983 a Tivoli. Esordisce con la raccolta poetica “Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento” ( Il Filo 2008), cui seguono i due romanzi fantasy “Un solo destino” e “Heliaca la pietra di luce” (0111 Edizioni). Del 2012 è il romanzo “La Stirpe di Agortos” (Edizioni Rei). E’ presente nelle antologie: “On the road: diari di viaggio” (Libro Aperto Edizioni). “365 Storie d’amore” (Writers Magazine) “La Stirpe Chimerica” del blog Club Urban fantasy. “La discendente di Tiepole”, il suo primo paranormal fantasy, è il suo quinto romanzo.
(Questa nuova versione de La discendente di Tiepole contiene lo spin off “Aurora Tenebrarum”.)
Marta Vasselli è stata condannata a morte. Gli stregoni di Tiepole, o ciò che ne resta di loro, si riuniscono un'ultima volta. Riusciranno a capire il male che li circonda e a evitare che a Tiepole si scateni l'Inferno? Un breve spin off, uno squarcio sulla vita passata del paese maledetto prima dell'arrivo di Emma Onofri, che non risolve gli enigmi ma ne spiega le origini.
Breve estratto
Marta Vasselli si stava facendo uccidere. E solo in quel preciso istante Davide capì: quella mesta rassegnazione alla morte era segno che la strega aveva previsto ogni cosa e che vi aveva già posto ordine. Davide comprese che la donna non solo non doveva morire in quel modo, ma che la sua uccisione avrebbe smosso gli inferi tiepolesi, l'antica magia, l'ira di Tiepolo stesso. Provò ad avanzare ma i piedi non ubbidirono al suo comando. La sosta obbligata aveva come cementato gli stivali al fango, e fu impossibile per lui muoversi. Era in trappola. Davanti ai suoi occhi increduli tutto avvenne in maniera veloce e non poté nulla quando avvertì un coro esultare, delle risate di scherno e ultima fra tutte la voce di Marta Vasselli che prima di spirare in modo così barbaro, parlò. Il corpo della donna penzolava ancora dal ramo più basso della quercia solitaria poco distante dalla casa sulla collina quando emise la sua sentenza. Quella che quasi costrinse Davide a lanciare un grido di disperazione, rischiando di farsi scoprire. Sui nascituri di Tiepole ricadrà la mia maledizione. Essi muteranno fin quando la mia discendente, trascorsi vent'anni, tornerà a completare il mio lavoro. Saranno i figli bastardi di Tiepole e non vi resterà altro da fare che tremare di fronte a loro. Vigileranno in attesa del mio ritorno. Dalla morte fuggirò. Poi, morì.