Nella discussione sul passaggio o meno all’e-book, la mostra dell’ateneo fiorentino l’Abito del Libro fa riflettere sull’importanza della legatura dei fogli sui quali sono impresse le storie.
Prima dell’era industriale i libri uscivano dalla bottega del tipografo perlopiù in forma di fascicoli, non cuciti e privi di rivestimento esterno. Venivano rilegati solo in un secondo tempo, su richiesta e a spese dell’acquirente, che sceglieva anche materiali, decorazioni, stemmi, motti o iniziali che contribuissero a tramandare memoria di sé, manifestando così la propria aspirazione all’immortalità.
In alternativa, era l’editore stesso a far rilegare preziosamente le edizioni che intendeva donare a personaggi importanti affinché ne supportassero la diffusione. Per questo motivo, a seconda del destinatario, due analoghi esemplari potevano essere arricchiti con decorazioni supplementari o stemmi dedicati.
In ogni caso, lo scopo primario della legatura era di proteggere le pagine a stampa dall’usura del tempo.
In tutte le epoche storiche infine, è stata consuetudine dei bibliofili cambiare le legature dei volumi della propria biblioteca, per rendere uniforme e personale la propria collezione di libri.
Cosi, come nel 1455 la stampa a caratteri mobili inventata da Johann Gutenberg ha permesso la diffusione di testi di qualsiasi natura in maniera più veloce ed economica, contribuendo all’alfabetizzazione di massa, cosi adesso l’e-book costituisce un passaggio decisivo verso un’altro tipo di supporto di stampa, il digitale.
L’e-book quindi è un mezzo di nuova generazione sul quale far circolare storie, saggi e ricerche, che, in effetti, semplicemente trasla su una nuova tecnologia contenuti che fino ad ora si potevano solo stampare su carta e legare, o rilegare, per poterne fruire.
L’e-book diventa dunque una possibilità in più di diffondere testi, ma non per questo la qualità del contenuto deve essere tralasciata, non per questo la qualità del contenuto “non vincerà l’immortalità” (se questo è un problema), e non per questo si deve per forza eliminare il piacere del cartaceo.
Si auspicherebbe quindi, tra l’e-book e il cartaceo, una reciprocità paritetica dove il supporto è scelto da chi legge, per una coesistenza pacifica.