Questo è quello che riporta Wikipedia sotto la definizione del termine
Il burlesque (propriarmente «burlesco») è un genere di spettacolo satirico che nacque in Inghilterra nel XVIII secolo e acquisì durante l’Ottocento caratteristiche più comiche e parodistiche. Importato negli Stati Uniti dove venne molto apprezzato, lo spettacolo, a causa delle molteplici trasformazioni, era composto alla fine del XIX secolo da caricature, canzoni e danze di ballerine (col tempo sempre più svestite) che eseguivano anche spogliarelli.
Ma a mio parere il Burlesque è ben altro…
Dettagli, sguardi provocanti, un guanto di pizzo nero che fa scivolare lentamente una calza autoreggente, un farmaglio di piume diligentemente posizionato tra i capelli, una linea di eyeliner e un rossetto Russian Red…
Arte antica, nata nei tempi che furono ma riportata in auge negli anni ’90.
Il simbolo femminile che ne incarna per eccellenza tutti i dettagli è lei: Dita Von Teese con i suoi occhi blu nascosti da folte ciglia finte e una precisissima linea di eye-liner, fianchi pronunciati ed un vitino di vespa! (ma solo io la preferisco al naturale?)
Ma sarà che tutta questa voglia di curve e prosperosità sia nata come controtendenza alle modelle scheletriche e fisici androgini che si vedono sulle passerelle? Io credo di Si!
Per chi di voi ha in mente di avvicinarsi a questo mondo suggeriamo dei piccoli consigli sa seguire:
1: Sexy Burlesque Make Up: Fondamentale il rossetto Rosso (applicato alla perfezione!), moltissimo mascara e naturalmente una bella linea di eye-liner. Qui avete anche il tutorial.
2: Una pettinatura ispirata agli anni ’30: Capelli ondulati ma sempre ordinati da abbellire con piume e fermagli di strass.
3: Corsetto & Calze Autoreggenti: su ebay ne trovate milioni. La marca per eccellenza è Agente Provocateu, ma i prezzi sono altini, quindi meglio andare su qualcosa di più economico.
E infine, un pò di Coraggio
Io e Giulia siamo state catapultate in questo mondo grazie alle lampade-manichino di Rita Mazzini, ed è proprio a lei che lasciamo la parola.
Lei, ferrarese in trasferta a Firenze per la sua esposizione al Grand Hotel Minerva in occasione della settimana del Design fiorentina. Leggete come parla del suo lavoro, la passione che traspare dalle sue parole e fatevi trasportare dalla sua voglia di creare.
(cliccate sulle immagini per vederle a dimensioni maggiori)
Come artista quando viaggio per mercatini alla ricerca di un oggetto da “far ri-vivere”, porto con me il mio bagaglio di conoscenze e poesia interiore… l’Upcycling è un dono che arriva di conseguenza!
Così sono nate le mie “BURLESQUE“… Quando le guardi non puoi fare a meno di pensare alla bellezza femminile, ma con occhio disincantato imprigionato dall’Estetica , come canone ereditato dal Decadentismo che ha contaminato la storia del gusto!
Il design sicuramente è per certi versi un fatto simbolico. Ecco allora che si accende la luce, e si partecipa alla scena del personaggio “BURLESQUE”! “Essere non essere…tra finzione e realtà!”
L’aspetto estetico della forma delle “Burlesque” viene a deformare il pensiero decadente del passato, per portarlo ad un presente tangibile, ma come elemento ironico e “giocattoloso”, una sorta di spettacolarità scultorea dal sapore poetico decadente,che si incrocia per assurdo con la realtà del nostro tempo arrogante consumistica… Ma in fine poi, la “rappresentazione non interessa più, poiché ciò che vedi è luce, ciò che resta è ” luce “, ed quella che comunica l’anima di queste pseudo bambole.
Questo è stato il mio viaggio appena ho incontrato nel mercatino i due manichini di ferro… che agli occhi di tutti erano solo due inservibili appendiabiti ! Il mio è stato un viaggio immediato e fantastico tra contenuto e forma! Viaggiare nella forma, è come farsi trasportare da un sogno che si concretizza… e con essa ho cercato di creare un oggetto che stesse tra la letteratura e l’arte.
Così è per me fare Upcycling , o re-design che dir si voglia!
Perché è la manipolazione dell’artista l’elemento su cui va ad intervenire il punto di svolta, in quel gesto artistico, si crea il presupposto, e il momento decisivo in cui si segna il cambiamento di un oggetto e l’inizio di un qualcosa di nuovo per una diversa destinazione d’uso …una seconda vita di cui è l’Arte la fonte ispiratrice.
Come ai tempi della Bauhause, il lavoro manuale è fondamentale…Gli esercizi sui materiali , la texture, ciò è assolutamente importante per scoprire la materia più congeniale per un artista e che meglio si armonizza con la propria creatività espressiva. Riscoprire una dimensione dell’artigianalità non vuol dire necessariamente artigianato in senso “folcloristico”, ma artigianalità del gesto…sinergia del fare e del dire, cioè una sorta di traduttore e interprete della materia e del concetto.
La BURLESQUE GIALLA ha fatto varie mostre in gallerie d’Arte a Milano e Torino (a Torino è in mostra permanete alla ViviarteViva )
la BURLESQUE ROSSA (ultima nata) è reduce con grande successo dall’Internazionale di LIGHT-ART, presso la meravigliosa location rinascimentale ” PORTA DEGLI ANGELI ” sulle ANTICHE MURA ESTENSI (in Ferrara, dicembre 2012 )
Siete stati anche voi catturati dalle sue parole?
Un grazie a Rita!
Simona