Sulla Tamoil ci vorrebbe molta più informazione, documentazione, chiarezza. Allo scopo di vedere il più chiaro possibile. Mi fa molto piacere che un certo Giulio non divo abbia scritto il seguente sacrosanto commento. Che consapevolezza abbiamo del comportamento delle amministrazioni che hanno governato Cremona, città antichissima e bella, ma palesemente asservita? Che rapporti hanno avuto le amministrazioni con la Tamoil in 60 anni? Hanno difeso la legittima autonomia cittadina o l’hanno svenduta? “Ci vorrebbe un libro” conclude il non divo. E ha ragione.
0.000000 0.000000ho cominciato a “raccogliere” documenti a partire dal 1952 presunto anno in cui ha cominciato a prendere piede l’insediamento, passando per le varie trasformazioni e passaggi di Società; arrivando alla auto denuncia Tamoil del 2001 e alla dichiarazione del procuratore capo che nel dicembre 2008 affermava: “Le amministrazioni non hanno fatto la loro parte. A Cremona la salute dei lavoratori e dei cittadini non è stata tutelata.” “A Cremona le cose vanno molto peggio che in altre città”. “La magistratura si trova a colmare un vuoto”. “Si tratta di capire se ci sono altre responsabilità oltre a quelle ipotizzate per alcuni titolari della raffineria”.
Quel che trovo, che forse non è tutto oro colato, mi fa sorgere come un dubbio: o sono imbevuto di pregiudizio e quindi ogni cosa la piego all’idea che già mi sono fatto, oppure quel che trovo non fa che confermare che i nostri rappresentanti e le nostre istituzioni, che dovrebbero tutelare il popolo, hanno fatto i/le cortigiani/e dei tanti re che la storia, via via ci propone.
HAn fatto bene allora? Han fatto male? Dovrebbero spiegare il perché di certe non decisioni. Quel che è certo è che sulla “città” pioveva prezzemolo, servito in tutti i modi e in tutti, proprio tutti i piatti. Ora si criminalizza la sola Tamoil. Prima si è taciuto con la bocca e pancia piena.
Continuerò nella ricerca. Strano nessuno abbia mai scritto un libro.