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"E che ci facciamo con questo sigaro?", ho chiesto. "Che domande! Ce lo fumiamo!" mi ha risposto Alceste. Io non ero così sicuro che era una buona idea, però Alceste mi ha chiesto se mamma e papà mi avevano mai proibito di fumare il sigaro. Ci ho pensato: mamma e papà mi hanno proibito di disegnare sul muro, di mangiare dolci prima di cena, di sbattere le porte, di mettermi le dita nel naso, di dire parolacce. Però fumare il sigaro no: mamma e papà non me l'hanno mai proibito.Queste parole - tratte dalla quarta di copertina del volume Il piccolo Nicolas che Donzelli Editore mandava, meritoriamente, in libreria due anni fa - descrivono perfettamente il protagonista dei racconti scritti a partire dal 1959 da René Goscinny e illustrati da SempéNicolas è una sorte di Gianburrasca d'oltralpe che vive a modo suo, nelle oltre 1000 pagine scritte e disegnate dai due autori francesi, tutte le possibili varianti - ma proprio tutte -dell'essere bambino.Memorabile, tra i tanti, il racconto intitolato Gli scacchi in cui il papà di Alceste, per impedire al figlio e a Nicolas di distruggergli casa, giocando con i trenini, le macchinine, le biglie e il pallone, spiega a loro il gioco degli scacchi. Salvo poi che, nel momento in cui l'uomo se ne va e i due bambini si accorgono che sulla scacchiera c'è poco spazio, trasformano la stanza in un vero e proprio campo di battaglia. "Tu ti metti da una parte della camera e io dall'altra. E poi facciamo che vale nascondere i pezzi dietro alle zampe del letto, della sedie e della scrivania." Da lì a utilizzare per il loro gioco i trenini, le macchinine, le biglie e il pallone, il passo è breve. Il risultato finale è che i due bambini distruggono ugualmente tutto perché, come dice Nicolas nelle ultime righe del racconto: "Gli scacchi non sono mica un gioco per giocarci dentro casa, è chiaro".Da poco Donzelli ha pubblicato un secondo volume di racconti: Storie inedite del piccolo Nicolas e io ve li consiglio entrambi.Perché Goscinny è anche il papà di Asterix, nonché uno dei più grandi scrittori umoristici del XX secolo.Perché i disegni di Sempé sono fantastici e spalancano alle parole di Goscinny nuovi e impensabili orizzonti Perchè, malgrado si tratti di storie per bambini - frase orribile e razzista - anche gli adulti si divertono un bel po'.Perché, come ha scritto qualche tempo fa Giovanni Nucci su L'unità: Nicolas è universale (...) echiunque sia disposto a leggere le sue storie con un briciolo di onestà intellettuale può ritrovarci tutto l’essenziale e l’indispensabile sul mondo e sugli esseri umani.
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