È che poi al destino non puoi mica dare sempre del tu
di Alessandro Apreda
eBook autoprodotto
190 pagine, sette racconti, download con contributo libero
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Alessandro Apreda è altresì noto come il Dottor Manhattan, proprietario di quel magnifico angolo della blogosfera che è L’Antro Atomico.
Alessandro si occupa di tutto ciò che rende questo nostro piccolo mondo fangoso migliore: fumetti, film di genere, videogiochi, amarcord degli anni ’80 e ’90. Il suo blog è una miniera di pietre preziose, quindi andate là, se ancora non lo avete fatto, e scavate.
Detto ciò, veniamo al dunque. È che poi al destino non puoi mica dare sempre del tu è un ebook autoprodotto che rispecchia queste passioni, variando dalla fantascienza al grottesco, dal quasi-supereroistico al citazionismo estremo (ve l’ho già detto che in un racconto c’è il sosia di Lino Banfi?). Insomma, uno spasso.
I racconti sono sette: Raijin Randez Vous, Italia: la storia futura, Self Control, Pochissimi i conigli, Blu, La Maschera, La lega Oreisti anonimi.
Lo stile di Apreda è brioso: riflette il modo in cui scrive sul blog, adattandolo però alla narrativa. Lo definirei una bella ventata d’aria fresca, tipica di quegli autori che sono bravi a scrivere, ma ancor più a non prendersi eccessivamente sul serio. Leggendo queste sette storie traspare in pieno la volontà dell’autore di divertire e di stupire. Il che, come sapete, da queste parti è una cosa gradita al 100%.
Ma non fraintendete: È che poi al destino non puoi mica dare sempre del tu non è affatto un’antologia stupida o sciocca, anzi. Né tantomeno scade in generi a mio parere deplorevoli, come il Bizarro.
Andando più nello specifico, i miei racconti preferiti sono questi due:
- Raijn Randez Vous, storia di un improbabile ma spettacolare incontro tra varie divinità del tuono e dei fulmini. Che, ovviamente (?) si danno appuntamento nel sud Italia.
- Italia: la storia futura, ottimo racconto di fantascienza distopica, con tutti quegli elementi che, se ben amalgamati, ci fanno amare un genere come questo, su cui spesso sembra essere stato scritto già tutto.
Nota di merito anche per Self Control, il racconto più divertente dell’antologia, seppur velato da una sottile spolverata di malinconia.
In sostanza abbiamo a che fare con delle storie godibili e ben scritte, con solo un piccolo passo falso per quel che riguarda Blu. Un altro difetto si riscontra nei finali di un paio di racconti, che sembrano chiudersi meno bene di quanto ci si aspettava. Nulla che però infici il mio giudizio assolutamente positivo sull’ebook.
Ancora una volta fa specie che sia un ebook autoprodotto a spiccare al di sopra (molto al di sopra) della media nazionale delle antologie nate svogliatamente e senz’anima. Da notare che È che poi al destino non puoi mica dare sempre del tu è anche ben curato dal punto di vista tecnico e di editing.
L’ebook è disponibile con contributo gratuito. Leggete questo post di presentazione e capirete tutto.
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