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È che siamo in crisi

Creato il 08 novembre 2011 da Fabio1983
Non sono tra quanti dietrologisti di professione celata, stamattina il bar era pieno di tali individui, ritengono che ci sia stato lunedì un tentativo di aggiotaggio da parte di Ferrara e di Bechis secondo i quali Berlusconi si sarebbe dimesso in giornata influenzando i mercati (e comunque sarà la Consob a stabilirlo). Io credo, piuttosto, che siamo stati sommersi da un pessimo giornalismo. Il primo strillato, volto all’ostentazione, dalla ridanciana manifestazione anti-Sarkozy ai fuochi d’artificio sbattuti nella home page del proprio giornale e ritirati poco dopo perché le cose stavano prendendo tutt’altra piega. Il secondo è stato più un gioco al rimpiattino. Bechis si è lavato le mani, ha pubblicato una registrazione che avrebbe fatto meglio a tenere per sé rendendo noto il suo interlocutore, Guido Crosetto (ora ci penseranno due se non tre volte prima di fare una confidenza al vicedirettore di Libero). Delle due l’una ed entrambi gravi. Se Bechis, distorcendo le voci, riteneva di avere risolto il problema (ah, le diavolerie tecnologiche in casa...) ha compiuto un buco nell’acqua. Se ha agito consapevolmente al fine di nascondersi dietro un dito, beh, allora l’espediente non è stato un granché. Alle defezioni politiche si aggiungono perciò quelle giornalistiche, tipiche di chi non sa più che pesci prendere. Dopo anni di promesse, voli pindarici e rivoluzioni liberali mai realizzate l’urlo è l’extrema ratio. Sarebbe stato bello evitare uno spettacolo così desolante. Ma è evidente che siamo in crisi, non solo economicamente parlando.

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