Intanto, ci tengo a dirlo subito, io i razzisti li odio. Sono per lo più così volgari. Per esempio a me Barack Obama piace tantissimo. Lo trovo perfino un bell'uomo. E sono fermamente convinta che bianchi, neri, gialli, verdi siano tutti uguali. Nessuna differenza. Assolutamente. Semmai certo la differenza la fa dove vivi, perché se fino all'altro ieri sei stato nella jungla o a spalare sabbia nel deserto certe cose non le puoi mica capire, poverino. Ecco perché penso che quando loro arrivano qui da noi è meglio che mettano i bambini in scuole diverse da quelle che frequentano i nostri figli, in modo che loro stiano tutti insieme in una scuola dove si riconoscano a vicenda, dove possano imparare la nostra lingua studiando per benino e poi solo dopo per me possono accedere alle scuole italiane. Così i loro piccoli non hanno lo choc e i nostri non devono perdere tempo per aspettare che anche i nuovi capiscano. È controproducente per tutti perdere tempo. Anche per i nuovi, poverini.A me oltretutto piace quando sono tutti insieme questi piccini stranieri, quelli con gli occhi a mandorla vicini ai negretti o agli indianini: li guardo sempre quando passo in macchina davanti alla scuola di via Giusti, dopo aver lasciato le gemelle alle Marcelline. Sembra di veder vibrare l'arcobaleno!I miei preferiti sono gli indiani, io li conosco bene: la villa in campagna me la curano due Sri Lanka che hanno anche una ragazzina, Tilini, che sembra una principessa di un libro di Salgari. Era Salgari quello di Sandokan? Quando lo vedevo da piccola in tv Sandokan era un attore bellissimo, Kabir Bedi si chiamava. Ero proprio innamorata. Lui invece era innamorato della perla di Mompracen, o di Labuan non ricordo, che guarda caso era una bionda inglese. Infatti a quelli scuri piacciono le bionde, dicono. Ma secondo me sono luoghi comuni. E io disprezzo i luoghi comuni.Anche se, a proposito, pare proprio che quel luogo comune là, quello sulla dimensione del coso, insomma, pare che quello sia vero. Che sia così più grande, dico. Me l'ha detto l'Enrica, che va sempre in vacanza a Capo Verde. E in Belize. Un anno qua e un anno là. Poi una sera che avevamo bevuto un po' mi ha spiegato da dove nasceva tutta questa passione per l'Africa e per quelle isolette in America. Chi l'avrebbe mai detto, proprio lei che io pensavo amasse solo mangiare, vista la stazza. Io comunque non ci andrei mai. Belli sono belli, ma non so, a dirla tutta mi fanno impressione. L'odore soprattutto. Non per cattiveria, sia chiaro. Non dico che puzzano. Ma hanno un odore diverso, ecco. Infatti quando cercavo una tata per le gemelle sono venute anche alcune ragazze nere, non so di dove. Ma non ho potuto scegliere una di loro, perché sentivo quell'odore. Alla fine non ho scelto nessuna di queste ragazze straniere, perché insomma a tutto c'è un limite. Arrivano belle belle, ma poi al dunque con la scusa del permesso di soggiorno iniziano a fare tante di quelle storie: e vogliono il contratto, e lo vogliono con almeno venticinque ore alla settimana sennò non possono fare arrivare i figli in Italia. Ma insomma, prima li lasci là lontano come niente fosse questi figli e poi fai tante storie per portarli qui. Che poi io già ho sotto contratto i due Sri Lanka là in campagna...
Alla fine ho trovato la soluzione perfetta. Si è presentata una ragazza di Treviso, tanto carina, laureata in pedagogia addirittura. Lei mica ha bisogno del permesso di soggiorno. E infatti la tengo da me fino alle otto e mezza di sera, che almeno dà anche la cena alle bambine. Le do i suoi bei 700 euro al mese e siamo tutte contente. Lei, io e le gemelle. Perfetto, no?