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La strage in Connecticut è stata un evento tragico. La morte insensata di tanti innocenti ha profondamente scosso il mondo- e il sottoscritto- mettendo ancora una volta l'America di fronte alle sue stesse contraddizioni. Non ho cuore di approfondire ulteriormente la questione sulle armi che ancora una volta infiamma i dibattiti. (Per quanto mi riguarda preferirei più previdenza sociale, più assistenza, e meno pistole troppo facili da ottenere). Inevitabilmente i media americani, Fox News in primis (che è un pò lo Studio Aperto d'oltreoceano, solo più grande) hanno tirato in ballo la classica storia dei "videogiochi violenti". Et voilà, i giornali italiani seguono la scia, come in questo brillante articolo di Orlando Sacchelli sul Giornale.
Si è parlato dei problemi di salute che aveva il killer, affetto da una forma di autismo. Si è dato poco peso, invece, alla sfrenata passione che Adam aveva per alcuni videogiochi violenti.
Nessuno ha ancora trovato il fondamentale legame tra la strage e i videogames! Presto, alla macchina da scrivere! Tutta colpa dei videogiochi stragisti, termine ombrello che a quanto pare include praticamente ogni gioco esistente.
Chi scrive non è un appassionato di videogiochi. Alcuni anni fa, per pura curiosità, trascorsi diverse ore a giocare a Tekken 3 sulla Playstation. Mi bastò così poco tempo a far salire il mio livello di aggressività. Lo racconto alla dottoressa Bruzzone, che mi fa notare questo: "Consideri che lei era un adulto e non aveva problemi psichici. Pensi cosa può accadere se un bambino viene lasciato giocare ore ed ore, per mesi e mesi, con certi giochi violenti"... Giochi la cui vendita è vietata ai minori di anni 18, ma che molti genitori regalano ai propri figli. Avete controllato le altre passioni del killer? Che so, magari era pure appassionato di heavy metal e giocava di ruolo? Il bello di questi articoli "VIDEOGIOCHI=MALE" è che non richiedono il minimo sforzo, nessuno fa domande, e si scrivono praticamente da sè. Mi raccomando, nessuno giochi a Tekken 3, altrimenti rischiate di uscire per strada e menare la gente.
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