E-Commerce B2B in Italia
Originariamente guardato con sospetto dai consumatori, il l’e-commerce è diventato in pochi anni una pratica largamente diffusa, che continua a crescere a ritmo sostenuto anche nel nostro paese. All'interno di questo fenomeno, un ruolo importante è giocato dall'e-commerce b2b.
Sono tantissime le PMI che ricevono ordini via web da altre imprese: automatizzando le procedure commerciali ed amministrative collegate alla vendita si ottengono risultati strabilianti sia in termini di risparmio di tempi e costi sia in termini di soddisfazione del cliente.

Il nostro consiglio ai merchant b2b è di creare dei siti aperti a tutti, dove i prezzi (prezzo di partenza), i prodotti e le quantità sono visibili a tutti – dichiara Luca Gerini socio fondatatore di Walamedia Consulting Group e anziano vice direttore per il Sud Europa di Pixmania.com, studio specializzato in strategia e-commerce b2c e b2b – e permettono ai potenziali clienti e motori di ricerca (chiave di riuscita nell’e-commerce) di leggerli. Il vantaggio per il cliente – continua Luca Gerini – è di poter analizzare quantità e gamma di prodotti e qullo del merchant è di farsi conoscere per le stesse ragioni. Il tempo del b2b con registrazione immediata è finito, un esempio è un nostro cliente, grossista in informatica, cdcpoint.
La differenza con il b2c
Del resto il boom del commercio elettronico tra aziende era prevedibile: infatti nell'e-commerce business-to-business cadono tutti i punti debolezza tipicamente associati al commercio elettronico tra impresa e consumatore (b2c). In generale, possiamo affermare che i tipici svantaggi del commercio elettronico b2c rispetto al commercio al dettaglio tradizionale (quello nei negozi) sono essenzialmente 5.
1) L'intangibilità dei prodotti: chi acquista sul Web non tocca i prodotti con mano. Il consumatore deve prendere le sue decisioni in base ad una immagine presente sul monitor e a una breve descrizione del prodotto. Ma nell'e-commerce tra aziende il problema non si pone. Per capire il perché, bisogna partire dal presupposto che nel b2b Internet è utile sia nella ricerca dei possibili fornitori in tutto il mondo (fase anteriore al primo acquisto), sia negli acquisti successivi al primo.
I canali tradizionali, invece, sono gli unici che possono essere utilizzati per concludere il primo acquisto: le aziende si incontrano grazie al Web ma poi si contattano con gli strumenti tradizionali, si spediscono campioni, si accordano per telefono o grazie all'intermediazione di un agente e così definiscono caratteristiche del prodotto, prezzo, metodi di pagamento e tempi di fornitura. Sulla base di questi accordi concludono (off-line) il primo acquisto. Dal secondo acquisto in poi potranno invece utilizzare il Web, ma ormai il problema dell'intangibilità è venuto meno (abbiamo già spedito i campioni).
Fonte: estratto da pmi.it

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