vi dico subito che l’altro giorno le candeline non le ho spente. però ho mangiato una fetta di torta. e scartato regali e risposto agli auguri su facebook e alle telefonate…la torta era squisita, semplice, soffice, al profumo di agrumi e con gocce di cioccolata…
poi al pomeriggio, dopo il bouquet di fiori ricevuto a ora di pranzo, altra sorpresa: mia cugina con i bambini e la mia migliore amica… immaginatevi adesso la situazione: tre bambini, con due mamme una nonna e un’Amica che vorrebbero fare quattro chiacchiere ma ci sono i palloncini da gonfiare, la plastilina da modellare, i colori le macchinine eccetera eccetera…beh ci sono stati momenti topici. tipo quando bisognava dividere equamente i giocattoli, o gli adesivi, ma in ogni caso sono andati abbastanza d’amore e d’accordo.
doni ricevuti? un profumo ai fiori d’arancio, uno scialle/sciarpa/foulard e un piccolo sapone profuma biancheria direttamente dalla Val di Non…
la festa? è stata rimandata a data da destinarsi, poichè ancora la vostra eccetera non è in grado di camminare scostata dalle pareti, in più Beatrice dalle mie parti è stata una perturbazione fantasma, a stento 2 gocce d’acqua domenica scorsa che hanno aumentato soltanto l’afa.
e ci sono grandi progetti in merito siccome sono due mesi quasi che non metto il naso fuori casa e desidero tanto festeggiare il recupero di tutte le mie funzioni, deambulazione in primis. il pomeriggio di lunedì si parlava appunto in quale posto andare: io ho espresso il desiderio di andare vicino al mare, che mi manca tanto, e sono piovuti subito i nomi di locali e ristoranti quasi sulla spiaggia, vicino Miseno. il che non mi dispiace come destinazione, i Campi Flegrei sono sempre stati un mio luogo del cuore.
il pomeriggio vola e mia cugina deve tornare a casa: e qui avviene la fase che possiamo catalogare nella già fornitissima produzione delle scene filmiche in puro stile “lacrime napulitane” di mio figlio, perchè nel momento stesso in cui il pargolo fiuta il futuro rientro a casa dei cuginetti, scoppia in lacrime, chiedendo con voce supplice “altri 2 minuti”. ma i 2 minuti erano diventati un quarto d’ora, e loro rischiavano di perdere il treno, cosicchè abbiamo distratto chicco con un diversivo, e loro hanno infilato alla chetichella la porta di casa.
la tragedia però è esplosa nel momento in cui si è accorto che mancavano! una tragedia greca, non si calmava con niente e io non sapevo che fare. del resto è così, sempre. ogni volta che mi imbatto in una novità del genere da gestire col piccolo, vado nel panico e non so che pesci pigliare. non so se capita anche a voi mamme. questo momento di incertezza, in cui non riesco a raccogliere le idee e trovare quella giusta, far scattare la lampadina e capire cosa è meglio da fare. ecco quella cosa lì. io mi sento come Teseo senza il filo di Arianna! voi avete mai trovato quel famoso filo? avete mai ricevuto l’illuminazione sul da farsi? come avete arginato crisi di pianto, scatti d’ira, eccetera della vostra prole?
come se non bastasse, a ingigantire i miei già notevoli sensi di colpa sul mio essere una pessima madre, cosa vado a leggere? Dino Buzzati! che per carità è un ottimo scrittore, infatti sarà dedicato a lui il mio prossimo venerdì del libro, ma provate a leggere i suoi Sessanta racconti. al suo interno ce ne sta uno, dove protagonista è una famiglia, tiranneggiata da mane a sera da un bambino. un bambino capriccioso e despota. ecco, il consiglio che posso dare alle mamme è di non leggere Buzzati a sera se vostro figlio ha fatto i capricci. la vostra autostima crollerà come un castello di carta!
a parte questo, a parte la pressione veramente bassa ai minimi storici come il Po, e a parte i sensi di colpa di cui sopra che mi tormentano come la classica goccia della tortura cinese, ecco diciamo che sto bene.