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È così che si uccide di Mirko Zilahy

Creato il 25 dicembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

In libreria dal 4 gennaio 2016

L’arrivo del nuovo anno porterà con sé un promettente debutto nel fantastico mondo del thriller italiano, quello di Mirko Zilahy con il suo È così che si uccide, edito da Longanesi. Dopo anni di lavoro nell’editoria, dell’esordio di Mirko Zilahy  come romanziere si fa un gran parlare e tutto fa pensare ad un successo annunciato. È così che si uccide non è solo il thriller italiano che ha conquistato gli editori internazionali prima dell’uscita (si vocifera sia già in corso di traduzione in Germania, Spagna, Francia, Turchia e Grecia). Non è soltanto un esordio travolgente, scritto con maestria inedita. Questo romanzo è una sfida irresistibile, che avvolge il lettore nell’incantesimo della più pura tensione narrativa.

La pioggia di fine estate è torrenziale, implacabile. Ma, soprattutto, lava via ogni traccia: ecco perché stavolta la scena del crimine è un enigma ancora più indecifrabile. C’è però una cosa chiara: chiunque abbia ucciso la donna non ancora identificata l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i suoi affilati strumenti per mettere in scena una morte. Perché la morte è uno spettacolo. Lo sa bene, Enrico Mancini. Lui non è un commissario come gli altri. I suoi dolori, le sue fragilità, li sa nascondere perfettamente dietro il trench scolorito d’ordinanza. Ha studiato a Quantico, lui, specializzandosi in crimini seriali. È un duro. Se non fosse per quella inconfessata debolezza nel posare gli occhi sui poveri corpi vittima della cieca violenza altrui a cui non riesce più ad abituarsi. E quell’odore. L’odore dell’inferno, pensa ogni volta. L’odore del Male. Per questo, Enrico Mancini rifiuta il caso. Rifiuta l’idea stessa che a colpire sia un assassino seriale. Anche se il suo inconscio, dopo un solo omicidio, ne è certo. E l’inconscio di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell’incubo. Messo alle strette, il commissario non può far altro che accettare il caso… Ed accettare anche l’idea che, forse, non riuscirà a fermare l’omicida prima che il suo disegno si compia. Prima che il killer mostri a tutti – soprattutto a lui – che è così che si uccide.

Ogni pagina di È così che si uccide vi farà conoscere dei personaggi indimenticabili e vi farà provare paure nuove e antichissime, portandovi per mano a scoprire gli scheletri che si nascondono nei meandri delle nostre menti, delle nostre città, delle nostre vite.

La nuova voce del thriller italiano Mirko Zilahy è nata a Roma il 1° maggio 1974. Laureato in lingue e letterature straniere con una tesi su Dracula di Bram Stoker, ha conseguito un PhD presso il dipartimento di italianistica del Trinity College di Dublino, dove ha insegnato lingua e letteratura italiana. È cultore di lingua e letteratura inglese presso l’Università per stranieri di Perugia e giornalista pubblicista. Ha pubblicato saggi su autori irlandesi, interventi su scrittori italiani contemporanei, è stato editor della narrativa straniera per Minimum Fax ed è traduttore letterario dall’inglese (ha tradotto il premio Pulitzer 2014 Il cardellino di Donna Tartt). Ha lavorato in libreria e in una paninoteca, per due anni ha avuto un pub, è un appassionato di letteratura irlandese. Pratica l’arte marziale cinese wing chun.




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