L’edizione 2012 del Giro femminile non è tremenda. Meno difficile delle ultime edizioni e vietata alle cronogirls, vista la distanza da juniores della cronometro individuale romana. I 970 chilometri complessivi prendono vita da Napoli con una frazione per le ruote veloci di 140 chilometri, atti al raggiungimento di Terracina. Unica rottura di scatole uno strappo a Sperlonga, quando mancano 23 chilometri alla fine. Detto della mini-cronometro – che occasione sprecata usare il contesto unico di Roma per così poca strada! – c’è la Montecatini-Montecatini Alto, che riserva due salite; Goraiolo (765 metri), perfetta per scappare con la discesa che chiama le brave discesiste e l’arrivo a Montecatini Alto (248 metri). Giornata per scalatrici, anche se le passiste scalatrici avranno le gambe piene d’energia. Siamo solamente al terzo giorno. Forse ci sarà meno selezione di quel che l’altimetria potrebbe far pensare. Comunque sarà facilmente giornata per vedere chi è arrivata al Giro per vincerlo. Le schermaglie per la generale non mancheranno il giorno seguente nella 4^ frazione che porta le ragazze da Vernio a Castiglione dei Pepoli: 124 chilometri che dovrebbero regalare la frazione migliore con l’ascesa al Passo della Futa nei suoi 940 metri, seguiti dalle due brevi salite successive, la prima per Baragazza (3 km.) e quella che porta al traguardo di Castiglione dei Pepoli. Le scalatici dovranno costruire in questa frazione buona parte del loro bottino. Da Modena a Salsomaggiore terme (6^ frazione) c’è la salita di Tabiano verso la fine, ma l’altimetria cambia di 130 metri in 25 chilometri. Poca roba, a meno che una non abbia le gambe sfiancate dal caldo del periodo o da una preparazione insufficiente in senso generale e quindi inizi a sentire stanchezza. Tappe per ruote veloci le numero otto e anche quella che arriverà da Sarnico e che raggiungerà Bergamo dopo 106 chilometri per il finale, a meno che una gara dura non consenta di spaccare la corsa nel tratto compreso fra Ranzanico e Colle dei Pasta prima del facile finale, che chiamerà le velociste se avranno tenuto di gamba. In base alle poche notizie pervenute in queste settimane le valutazioni sono monche di descrizioni riferite ad alcune frazioni. Sulla carta è una corsa off limit per le cronogirls che nei miseri 8 chilometri di Roma faranno passerella, e quelle atlete che a cronometro non se la cavano male non avranno chilometri a sufficienza per guadagnare sulle rivali. In base a quello che si sa, la corsa rischia di decidersi già nella prima metà. A meno che la mancanza d’informazioni su alcune frazioni, non sia dovuta a variazioni di percorso dell’ultimo momento e ancora in cantiere. La gara dovrebbe essere aperta a più atlete rispetto agli ultimi anni, cronogirls a parte che nel Giro di casa nostra sembrano destinate a non trovar possibilità di gloria, se non di giornata. Sta di fatto che la corsa più importante del calendario non può essere offerta a pezzettini agli appassionati. Nel sito del Giro-Donne almeno non mancano i ringraziamenti agli sponsor che cacciano i soldi perché la passione col cavolo che ti basta, inutile menarla tanto con l’entusiasmo se non trovi chi ti stacca l’assegno. Non si hanno mai notizie se sono stati fatti investimenti, cioè speso soldi, per migliorare la sicurezza dei percorsi dove corrono queste benedette ragazze. E speranza sia che non ci siano più robe inguardabili come al Giro che due anni fa arrivò a Biadene per la crono, con le atlete che si cambiavano sui marciapiedi, perché se continuiamo a scrivere del fatto che le atlete sono le più brave e le squadre le migliori per poi vedere cose come quelle, stiamo alla presa per il sedere bella e buona. Continua in seno al Giro-Donne l’importante progetto che riguarda l’ex ciclista Marina Romoli e le altre persone che devono lottare contro lunghe e complicate riabilitazioni contro le lesioni spinali. Potete trovare delle ulteriori notizie a questo riguardo cercando nel sito internet http://www.marinaromolionlus.org/sito/. Probabile la copertura RAI per tutta la corsa, ma altresì probabili telecronache di stampo pisolino-ciclistiche.
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L’edizione 2012 del Giro femminile non è tremenda. Meno difficile delle ultime edizioni e vietata alle cronogirls, vista la distanza da juniores della cronometro individuale romana. I 970 chilometri complessivi prendono vita da Napoli con una frazione per le ruote veloci di 140 chilometri, atti al raggiungimento di Terracina. Unica rottura di scatole uno strappo a Sperlonga, quando mancano 23 chilometri alla fine. Detto della mini-cronometro – che occasione sprecata usare il contesto unico di Roma per così poca strada! – c’è la Montecatini-Montecatini Alto, che riserva due salite; Goraiolo (765 metri), perfetta per scappare con la discesa che chiama le brave discesiste e l’arrivo a Montecatini Alto (248 metri). Giornata per scalatrici, anche se le passiste scalatrici avranno le gambe piene d’energia. Siamo solamente al terzo giorno. Forse ci sarà meno selezione di quel che l’altimetria potrebbe far pensare. Comunque sarà facilmente giornata per vedere chi è arrivata al Giro per vincerlo. Le schermaglie per la generale non mancheranno il giorno seguente nella 4^ frazione che porta le ragazze da Vernio a Castiglione dei Pepoli: 124 chilometri che dovrebbero regalare la frazione migliore con l’ascesa al Passo della Futa nei suoi 940 metri, seguiti dalle due brevi salite successive, la prima per Baragazza (3 km.) e quella che porta al traguardo di Castiglione dei Pepoli. Le scalatici dovranno costruire in questa frazione buona parte del loro bottino. Da Modena a Salsomaggiore terme (6^ frazione) c’è la salita di Tabiano verso la fine, ma l’altimetria cambia di 130 metri in 25 chilometri. Poca roba, a meno che una non abbia le gambe sfiancate dal caldo del periodo o da una preparazione insufficiente in senso generale e quindi inizi a sentire stanchezza. Tappe per ruote veloci le numero otto e anche quella che arriverà da Sarnico e che raggiungerà Bergamo dopo 106 chilometri per il finale, a meno che una gara dura non consenta di spaccare la corsa nel tratto compreso fra Ranzanico e Colle dei Pasta prima del facile finale, che chiamerà le velociste se avranno tenuto di gamba. In base alle poche notizie pervenute in queste settimane le valutazioni sono monche di descrizioni riferite ad alcune frazioni. Sulla carta è una corsa off limit per le cronogirls che nei miseri 8 chilometri di Roma faranno passerella, e quelle atlete che a cronometro non se la cavano male non avranno chilometri a sufficienza per guadagnare sulle rivali. In base a quello che si sa, la corsa rischia di decidersi già nella prima metà. A meno che la mancanza d’informazioni su alcune frazioni, non sia dovuta a variazioni di percorso dell’ultimo momento e ancora in cantiere. La gara dovrebbe essere aperta a più atlete rispetto agli ultimi anni, cronogirls a parte che nel Giro di casa nostra sembrano destinate a non trovar possibilità di gloria, se non di giornata. Sta di fatto che la corsa più importante del calendario non può essere offerta a pezzettini agli appassionati. Nel sito del Giro-Donne almeno non mancano i ringraziamenti agli sponsor che cacciano i soldi perché la passione col cavolo che ti basta, inutile menarla tanto con l’entusiasmo se non trovi chi ti stacca l’assegno. Non si hanno mai notizie se sono stati fatti investimenti, cioè speso soldi, per migliorare la sicurezza dei percorsi dove corrono queste benedette ragazze. E speranza sia che non ci siano più robe inguardabili come al Giro che due anni fa arrivò a Biadene per la crono, con le atlete che si cambiavano sui marciapiedi, perché se continuiamo a scrivere del fatto che le atlete sono le più brave e le squadre le migliori per poi vedere cose come quelle, stiamo alla presa per il sedere bella e buona. Continua in seno al Giro-Donne l’importante progetto che riguarda l’ex ciclista Marina Romoli e le altre persone che devono lottare contro lunghe e complicate riabilitazioni contro le lesioni spinali. Potete trovare delle ulteriori notizie a questo riguardo cercando nel sito internet http://www.marinaromolionlus.org/sito/. Probabile la copertura RAI per tutta la corsa, ma altresì probabili telecronache di stampo pisolino-ciclistiche.
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