Titolo originale: Tinta
Autore: Fernando Trìas De Bes
Traduttore: G. Bassi
Editore: Rizzoli
Pagine: 156
Data di pubblicazione: 20 Marzo 2012
ISBN: 9788817056052
Prezzo: 12.00 €
Sinossi:
Nella Magonza di inizio Novecento, Johann Walbach, libraio, cerca una spiegazione alle proprie sofferenze tra le pagine dei suoi amati volumi, depositari di ogni ragione, desiderio e sfumatura dell'animo umano. Un giorno, Walbach incontra un matematico impegnato in un'impresa analoga: trovare una risposta ultima e definitiva al dolore che lo schiaccia, affidandosi al sublime linguaggio dei numeri e delle formule algebriche. Con l'aiuto di uno stampatore, uno scrittore, un editore e di una donna sedotta dal potere dell'inchiostro, i due raggiungeranno un risultato straordinario: un libro dei libri, in grado di spiegare il vero motivo di ogni cosa.
Penso di averlo già detto mille volte che sono convinta che i libri entrino per caso nella nostra vita e ci rimangano fino a che non siamo pronti a leggerli. “Inchiostro”, nel mio caso, è solo l’ultimo di tanti esempi che potrei fare a sostegno di questa mia tesi.
L’ho acquistato un po’ di tempo fa grazie ad un’offerta lampo su Amazon poi, complice un periodo in cui avevo voglia di leggere solo cartacei e, successivamente, la rottura del mio e-reader, questo romanzo breve è stato a prendere polvere virtuale fino ad oggi quando, in pausa pranzo, l’ho iniziato e l’ho finito nel tempo di un soffio.
Spiegare cosa racconta questo romanzo è un po’ complicato perché la storia è assurda e surreale, ma alla fine quello che ne ho dedotto io, quello che secondo me è il messaggio di fondo che l’autore vuole trasmettere, è che i libri sono tanto preziosi e tanto importanti perché ognuno di noi riesce a leggere dentro di essi ciò che vuole, ciò di cui ha bisogno in quel preciso momento. È per questo che i libri sono tanto potenti e tanto fondamentali, perché hanno il potere di salvarci la vita, di farci ridere, di farci piangere, di farci riflettere, di prendere decisioni che rimandiamo da tanto tempo. Succede agli strambi e improbabili personaggi inventati da Fernando Trìas de Bes, ma è capitato anche a me, più di una volta, di trovare aiuto e conforto tra le pagine dei romanzi; e mi è anche capitato di trovare dentro di essi il coraggio di prendere decisioni che rimandavo da tempo.
Non è un libro molto conosciuto, ma vi consiglio davvero di leggerlo con attenzione, superando quella fase iniziale di “ma che sta a dì?!” che inevitabilmente vi coglierà dopo le prime pagine, perché è un romanzo che merita davvero tanto.