Magazine Famiglia
A cinquantacinque anni posso dire ormai, senza paura - purtroppo - di essere smentito, di avere ormai assistito a numerose, anzi, tante elezioni, a tante campagne elettorali.
Ho assistito alle Tribune Politiche in bianco e nero, con il segretario del partito al centro, il suo addetto stampa a lato e il responsabile delle tribune elettorali Rai dall'altro lato a far da moderatore e da garante dei tempi e dei modi.
Tutti rigorosamente in grigio, camicia bianca, cravatte scure.
Di fronte una platea di giornalisti che potevano fare solo una domanda (credo) pre-confezionata e pre-digerita, non potevano ribattere, tempo fissato dall'Attack e nient'altro.
Però si parlava di politica, di idee, di leggi, di orientamenti, di posizioni, di esteri. Ognuno aveva idee chiare in testa, anche i giornalisti!, e l'obbiettivo era quello di far capire le diverse posizioni politiche ai cittadini elettori.
Sembra pazzesco, ma era così.
Poi c'erano gli striscioni, i manifesti dentro e fuori gli appositi spazi, e soprattutto i comizi.
Poi sono arrivati gli spot, negli anni a venire, e la Tv ha acquisito quella centralità che forse, solo ora, sta gradualmente perdendo.
Gli spot, all'inizio, erano mini-comizi, poca sceneggiatura, colonna sonora epocale e qualche scena esterna, in genere di 'grande respiro'.
Poi siamo diventati un po' più ammericani, e quindi sono cominciati quegli spot con politici nelle pose più strane (ma ve li ricordate quelli di Craxi con Minoli 'in ginocchio' in veneranda adorazione?), dove però ancora di politica si parlava, sebbene con quella venatura di palese recitazione che disturbava un po'.
E poi quelli più recenti, quelli a seguito della discesa in campo di quello che ho giurato di non nominare più. In cui il vuoto e la plastica facciale hanno fatto da padrone.
Fino a oggi.
Oggi, nuovo salto di qualità.
Il nulla, assoluto e totale.
Il messaggio politico è completamente scomparso, insieme agli spot vista la crisi!, e i politici lanciano strali di ogni genere ogni giorno, a partire da 'Meno tasse' per arrivare a 'Meno costi' passando per 'Più soldi'. Ospiti in trasmissioni mascherata da dibattiti politici quando di fatto solo show alla ricerca di audience (e di pubblicità).
Una tristezza, non solo ideologica - ma sì sa le ideologie non ci sono più, destra e sinistra sono schieramenti superati, basta con questi schematismi arcaici!- ma soprattutto perché non esiste più nulla a valle e a monte.
Non esiste più alcun senso di appartenenza, non esiste più una spinta ideale che aggrega, non esistono più personaggi in cui riconoscersi, proprio perché parte di queste aggregazioni.
Io, più che perplesso - andrò a votare e voterò a sinistra - perché non votare non si può.
Ma aldilà della nostalgia canaglia dei bei tempi andati, oggi è il vuoto più assoluto, il distacco totale.
Auguri a tutti!