Lo studio - che Bmj specifica condotto dai ricercatori durante il proprio tempo libero, annotando ogni singolo drink del personaggio di Flemming - dimostrerebbe che Bond beveva quattro o cinque volte le quantità consigliate dai medici del Regno Unito. Sarebbe così venuto alla luce, che nel periodo di 88 giorni in cui si svolgono - cumulativamente - i racconti dei libri, Bond avrebbe assunto qualcosa come 1.150 unità di alcol (un'unità alcolica corrisponde a 12 grammi di etanolo). Sarebbero circa 13 u.a. al giorno, contro le 2/3 unità che, per esempio, l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) raccomanda. Praticamente, nel periodo in cui si svolgono i suoi racconti, James Bond si sarebbe bevuto cinque Martini al giorno.Tali circostanza, avrebbero sicuramente impedito a 007 di operare come spia: non avrebbe avuto la lucidità e la reattività fisica necessarie, ma, secondo gli autori, con ogni probabilità avrebbe sofferto anche di problematiche malattie, come il tremore alle mani o ancora peggio, cirrosi e altre malattie del fegato. La sua aspettativa di vita sarebbe state intorno ai 50 anni - anche senza l'impegno della Spectre.
Oltretutto, secondo lo studio, una così elevata quantità d'alcol assunta giornalmente, avrebbe portato Bond ad essere impotente: con buona pace delle Bond-girl.
Dice lo studio: «In Casino Royale [Bond] beve oltre 39 unità prima di impegnarsi in un inseguimento ad alta velocità, perdendo il controllo dell'auto, e trascorrere 14 giorni in ospedale. Speriamo che questa sia stata una lezione salutare».





