Leggevo che, proprio oggi, è avvenuto l’incontro tra Umberto Veronesi e il neo-Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani che darebbe ulteriore credito alle voci che vorrebbero il famoso oncologo e senatore del Pd a capo dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. D’altronde è lo stesso Veronesi che da tempo si era proposto a capo dell’Authority, avanzando anche l’ipotesi di lasciare il seggio al Senato visto l’accavallarsi dei due ruoli. Già a luglio, in un’intervista al Corsera, aveva spiegato le precise condizioni che il piano per il nucleare deve assolutamente rispettare per il suo sì, ovvero “essere tecnologicamente avanzato, economicamente sostenibile e professionalmente gestito da figure di alto profilo scientifico e non selezionate in base a logiche di partito”. Come sappiamo, al momento l’Agenzia per la sicurezza nucleare deve essere ancora costituita, ma già si dice che saranno nominati una cinquantina di supertecnici e un consiglio di amministrazione composto di cinque membri, presidente compreso, oltre al ministro dell’Ambiente e a quello dello Sviluppo.
Devo ancora una volta ribadire che, per me, Veronesi costituirebbe una solida garanzia sulla serietà del progetto per il ritorno al nucleare in Italia, per la stima che nutro nei suoi confronti come medico e come scienziato grazie ai risultati ottenuti nell’ambito della ricerca sul cancro, riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Per questo, se proprio lui dice che “il nucleare è un Bene per il Paese, che amo e che vorrei vedere sviluppare in linea con gli standard mondiali più avanzati” ebbene c’è da credergli. Ed è sempre il famoso oncologo a dire che “come fonte di energia, il nucleare è al momento la meno tossica per l’uomo: il rischio collegato al suo utilizzo è quello di incidente alle centrali di produzione, ed oggi nel mondo è calcolato vicino allo zero. E’ l’alternativa più valida al petrolio, che è altamente inquinante ed è causa di conflitti sanguinosi, oltre che di episodi disastrosi per l’ambiente e la salute”.
Certi partiti di sinistra (ovviamente, primo della fila il Pd) dovrebbero rivedere i loro piani sul nucleare. Capisco che a livello di propaganda continua, purtroppo, ad essere più efficace il “no al nucleare” ma la questione potrebbe con l’andare del tempo diventare imbarazzante per loro, sia perché incoerente con i loro proclami di progresso per il Paese e di ritorno ad un’energia pulita, e sia perché ben due esponenti più che autorevoli schierati appunto a sinistra si sono dichiarati a favore, Umberto Veronesi, appunto, ma ad esempio anche l’astrofisica Margherita Hack.