Ogni tanto mi arrabbio, così senza motivo, anzi no il motivo c’è: uno stupido contatto fisico, un sorriso che non è per me, una risata a una battuta che non è la mia. Mio, mia. Ma io non ti possiedo, non sei di nessuno. Eppure mi scaldo facilmente. Non darebbe fastidio anche a te se finalmente trovassi ciò che ti manca e lo vedessi attaccato, maldestramente, a un’altra parte? Sento che ci apparteniamo. Vorrei poter camminare, mano nella mano, e sapere che anche se le tue risate non sono per me, io posso averne più degli altri. Non te l’ho detto prima, non sapevo come dirtelo. Pietrificato da quei tuoi occhi e da queste sensazioni e questi pensieri strani. Sono terrorizzato da questi castelli di sabbia costruiti tra me e te, che possono essere spazzati via dal fraintendere un tuo gesto. Mi spaventi, mi attiri, mi completi, non c’è da rifletterci. E finalmente te lo dico: io ti voglio.
“A cosa stai pensando?” “Niente, solite cose”
Playlist aggiornata