E forse...E' solo l'America

Creato il 06 agosto 2013 da Nataliapazzaglia
                                                                            Washington, DC
E adesso è silenzio.Il suono dei passi a coprire il rumore della musica, ormai lontana.Nel limbo della notte che è già giorno, verso una delle tante case, passeggiando senza fretta, regalandosi un addio, o un arrivederci, chissà.Ho fatto le valigie: l’ennesimo trasloco, otto finora: abbandonando il necessario e stipando l’indispensabile in un paio di borse, tra taxi e cocktail parties, alla ricerca un lavoro part time per pagare un tirocinio non retribuito. Immigrati nella terra di tutti e di nessuno, fino a Toronto per guadagnarsi una VISA, tra l assicurazione, il certificato medico e la ricerca della casa, per la libertà di Staten Island.Forse. O forse no.

" Ci siamo conosciuti sabato scorso, in terrazza: mi riconosci?"Dimenticarsi i nomi della metà delle persone che mi presentano: la testa altrove, a organizzare autobus, cene e spostamenti. La stanchezza di tutto questo vagabondare, del fare e disfare valigie, piani, pensieri, cambiando post it e riciclando sentimenti per non lasciarsi ferire.Flessibilità la chiamano, e spirito di adattamento, questo eterno non lasciarsi abbattere e continuare a crederci: per due, tre mesi, o forse solo per un altro paio di giorni.Riuscirò ad arrivare a destinazione dopo tutti questi cambiamenti di rotta?E forse finiranno le pagine del mio passaporto, ma continueranno a domandarmi se vengo dal Brasile, dall’India o dalla Turchia, pronunciando male il mio nome, l’accento sempre altrove.E non smetteranno di chiedermi di sorridere fermandomi per strada, congratulandosi per il mio vestito rosso da dieci dollari. E si stupiranno ancora vedendomi pensierosa, domandandomi se sono felice senza capire che sono altrove, senza capire che sono quasi un rifugio questi pensieri.O forse… E’ solo l’America.


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