La paziente in questione è giunta al DEA-Pronto Soccorso di Casale a fine luglio per febbre elevata. Dalla radiografia del torace è da subito risultata una polmonite ma, a seguito della valutazione degli specialisti di Malattie Infettive, sono emersi sintomi e segni neurologici non giustificabili. Gli accertamenti hanno potuto evidenziare la forma malarica grave, la cosiddetta terzana maligna. Il numero dei globuli rossi infettato era elevatissimo e la paziente scivolava sempre più in uno stato di torpore cerebrale.
Gli infettivologi del Santo Spirito hanno dovuto quindi impostare la terapia basandosi sul “vecchio” chinino, grazie al quale la situazione clinica della paziente ha iniziato a migliorare fino al favorevole superamento della fase acuta.
Il reparto è diretto dal dottor Guido Chichino: ”La malaria è un fenomeno abbastanza comune nella popolazione africana residente in Italia” commenta il primario “Quando lavoravo al Policlinico di Pavia ero solito riscontrare alcuni casi di malaria negli studenti universitari di origine africana che rientravano dai parenti per le vacanze o le festività. I soggetti europei sono più attenti alle profilassi, mentre le popolazioni africane, godendo di una sorta di lieve immunità quando vivono in zone endemiche, sono propense a credere di essere immuni al pericolo malarico. Tuttavia, dopo la permanenza al di fuori delle zone di diffusione del parassita, anche loro perdono col tempo questa difesa immunitaria e ritornano esposti al rischio come tutta l’altra popolazione, se si recano nei paesi dove la malaria è endemica”.