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E furono davvero lacrime amare.

Creato il 09 dicembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
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Giovanni Pascoli

di Rita Sanna. Mai più io scorderò quel foglio bianco che mi era comparso sul banco
il giorno dell’esame di Maturità di molti anni fa.

Schierati uno dietro l’altro in quel lungo corridoi della scuola,

con le porte delle aule e le finestre ,che si affacciavano ad esso,sigillate

con scientifica precisione da larghi nastri di scotch,attendevamo l’arrivo del plico

contenente i temi della prima prova scritta d’Italiano.

Facce smunte con l’espressione da zombi erano quelle dei compagni,ma anche la mia,per aver passato la notte completamente,o quasi, in bianco ,non tanto a ripassare mentalmente il vastissimo programma di Letteratura,quanto a pensare ,a sperare,ad augurarci che la “traccia”fosse a noi congeniale.

Con aria di supponenza quel foglio, che poi tutto bianco non era per le righe orizzontali che lo attraversavano, il famoso foglio protocollo,me lo aveva imbrattato col timbro della scuola e con una firma illeggibile,uno scarabocchio, la mano grassottella della Presidente della Commissione.

E già mi sembrava un’ intrusione in quello” spazio bianco” che doveva essere tutto mio.

Ma quella era la prassi imposta per legge!

Solo il chiacchiericcio dei membri della commissione rompeva il silenzio di tutti noi ,ma che non superava il lungo e rumoroso sbadiglio di qualcuno assonnato e annoiato per la lunga,interminabile, logorante attesa.

Io,che occupavo il primo banco per non essermi messa a correre, come avevo tentato di fare tutti per occupare gli ultimi in fondo ,sfogliavo ,per non saper cos’altro fare, l’unico “strumento” didattico consentito,oltre alle “bic”, il dizionario della lingua italiana,uno Zingarelli ,ingiallito e corroso dall’usura per essere appartenuto a mio padre sin dai tempi del liceo.

Poichè i minuti per me diventavano ore,ebbi tutto il tempo di ripercorrere, a sciame. i versi dei più importanti autori dell’ 800 e del 900,elaborando velocemente commenti che avrei potuto sviluppare in cinque ore, certa come ero, che avrei scartato il tema d’attualità e quello di Storia.

Mi piaceva e mi ero applicata sempre allo studio della Letteratura, apprezzando alcuni autori più degli altri,ad eccezione di Giovanni Pascoli.

No!Pascoli non lo sopportavo. Era struggente ,patetico e lacrimoso. E poi,anche “guardone”,come l’appellavano molti compagni di classe per quel fenomeno del Voyeurismo e dei nascosti richiami sessuali nel “Il gelsomino notturno”che ,allora ,la pudica professoressa di Italiano e Latino non aveva voluto rendere espliciti o forse, non li aveva colti,a differenza di alcuni di noi che avevano

“frugato”in diverse antologie.

Comunque ,anche se una leggera strizza cominciava ad assalirmi,con la considerazione che una “traccia”su Pascoli era “uscita”l’anno precedente e che anche la prof era convinta che per due anni consecutivi non sarebbe potuta ripetersi,mi tranquillizzai.

Finalmente il “plico” tanto atteso era arrivato!

La Presidente lo girava e lo rigirava tra le mani impugnando delle forbici dalle lame lunghe e taglienti che avrebbero potuto sgozzare un bue.

Io,che avevo il privilegio,si fa per dire,di occupare il primo banco,mi accorsi solo di una chiazza rosso sangue al centro della larga busta bianca.

Era il sigillo di ceralacca che ne garantiva la sicurezza!

Non lo potevo sapere e ne ebbi un immediato e brutto presentimento.

Nel silenzio più assoluto imposto da uno dei commissari esterni furono lette le tre “trecce”.

LETTERATURA: “Simboli e funzioni espressive nel mondo mistico di Giovanni Pascoli…..”

“Porca put….”mi venne da urlare. Mi limitai a piegare la testa in basso con le mani tra i capelli.

Osservai la scritta sulla lavagna: 8.45-14.45….nessun elaborato potrà essere consegnato prima di due ore.

Due ore davanti a quel foglio bianco su cui avevo solo voglia di inondarlo di lacrime!

No! Ricordavo poco o niente di quella “cavallina che portava colui che non ritorna”!

Eh chi aveva più letto e commentato “…là nella casa romita ,lo aspettano,lo aspettano invano…” e da quando non avevo più voluto sentire di quel “morticino a cui la madre pietosa pettina i bei capelli ad onda:..”?

Niente da fare!Avrei solo affastellato disordinatamente concetti e commenti sul quel foglio,che mi ero illusa di riempire in tutte le quattro parti, se la sfiga non m’avesse perseguitato.

“Coraggio,Silvia!!”mi sentii sussurrare amorevolmente dalla commissaria interna,che mi aveva osservato mentre giravo di continuo gli occhi da ogni parte rosicchiando nervosamente la “bic” senza riuscire a concentrami.

Non c’era proprio niente su cui concentrarmi. Avevo coscientemente trascurato di studiare quel   poeta che aveva realmente finito per farmi piangere lacrime amare.

Prima della scadenza delle due ore ,per non presentare il foglio totalmente in bianco ,mi limitai a scrivere la data di nascita e di morte e i titoli delle poesie che avevano toccato,impressionandomi,l’animo di ragazza forse troppo sensibile!

Firmai il foglio con l’ora esatta di consegna tra lo stupore della commissione ,che all’orale non fu di certo tenera nei miei confronti,imbrigliata ,come mi trovai,dalla insicurezza,dalla confusione, dal totale marasma mentale.

Quale poi sia stato l’esito finale ,non sarà difficile da intuire:RESPINTA


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