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Questa mattina i cardinali si sono ritrovati nell'aula nuova del Sinodo per la nona Congregazione generale in vista del conclave del prossimo 12 marzo. Saranno 115 e non 117 perchè due cardinali non presenzieranno. I lavori di pulizia del camino collegato a una stufa sono in corso e, finalmente, martedì sapremo chi sarà il nuovo Papa, sempre che i porporati si mettano d'accordo perchè, in caso negativo, invece dell'attesa fumata bianca avremmo quella nera che sta a significare il mancato raggiungimento del quorum. Infatti, per avere la fumata bianca occorre che uno dei cardinali raccolga i due terzi delle preferenze, 77 in questo caso. E mentre in Italia fervono i preparativi e c'è già chi fa scommesse sul nuovo pontefice, nella capitale francese, Parigi, oggi 72 donne si riuniscono per il Conclave Rosa. Questa esigenza nasce per sensibilizzare il mondo ecclesiale sull'importanza del ruolo della donna in un contesto, finora, riservato esclusivamente al "sesso forte". Un tentativo di modernizzare una Chiesa ancora molto chiusa di fronte a certi argomenti. Eppure, una papessa c'è stata, la Papessa Giovanna, mai acclarata dalla Chiesa, ma che ha ispirato artisti come Boccaccio, che scrisse un'operetta in latino, De claris mulieribus, nella quale tracciò i ritratti di più di cento donne che ebbero un ruolo importante nel mondo classico e cristiano. Anche Sigiberto di Ghembloux, un monaco del 1100, autore della Chorographia la citò. La prima persona ad occuparsi del caso della Papessa Giovanna fu nel 1050 Mariano Scoto, un benedettino e teologo autore di Cronaca Universale, dove scrisse che nel 854 dopo la morte di Leone IV le succedette Giovanna, per un totale di due anni, cinque mesi e due giorni. A parlarne fu anche, negli anni 1240, il cronista domenicano Giovanni di Metz, ripreso pochi anni dopo dal collega domenicano Martino di Troppau. Per i cristiani dell’epoca, la Papessa Giovanna e la sua storia erano opera del demonio, inoltre molti scritti sono apocrifi e le uniche fonti attendibili risalirebbero tutte al XIII secolo. Ricordiamo che nel Medioevo le donne erano identificate con il diavolo e per questo venivano arse vive al rogo dal Tribunale dell'Inquisizione. La leggenda narra di una giovane donna inglese che, per stare vicino ad un uomo che aveva intrapreso gli studi teologici, si travestì da monaco con il nome di Johannes Anglicus. Erano gli anni a cavallo dall'853 all'855. La sua bravura in Teologia e la sua dedizione alla Chiesa la portarono ad essere eletta Papa col nome di Giovanni VIII (nome che, nella realtà, prenderà un Papa di origine longobarda eletto nel 872). Ma non abbandonerà mai il suo amore e continuerà ad avere rapporti col suo uomo tanto da dargli un figlio malgrado la sua condizione di Papessa (c'è invece chi parla di tanti amanti). Scoppierà uno scandalo e sulla sua fine ci sono pareri discordanti, alcuni narrano che fu legata per i piedi a un cavallo e trascinata fuori dalle mura, altri che venne lapidata dalla folla e inumata sul posto, ricoperta con una pietra con inciso il misterioso versetto: ''Petre Pater Patrum Papissa Pandito Partum'', altri ancora che morì subito dopo il parto oppure che, una volta scoperta, fu rinchiusa in un convento.
A Roma, dove la strada fa angolo tra via dei SS Quattro Incoronati e via dei Querceti, si localizzerebbe ancor oggi il “Sacello” nel punto dove venne sepolta, chiuso da una inferriata e lasciato in completo stato di abbandono. Sempre secondo la leggenda, a Giovanna succedette papa Benedetto III, che regnò per breve tempo, ma si assicurò che il suo predecessore venisse omesso dalle registrazioni storiche. Tuttavia, la Papessa compare anche in alcuni elenchi di Papi, principalmente nel Duomo di Siena, dove la sua immagine appare tra quella dei veri pontefici. Vi è anche una statua, eretta tra il Vaticano e il Laterano, che potrebbe rappresentarla ma che pare sia l'effigie di una divinità pagana con in braccio un bambino. Nei Tarocchi, le carte esoteriche per eccellenza, ritroviamo la carta della Papessa, come secondo Arcano maggiore, dove rappresenta la conoscenza segreta dell'universo spirituale e materiale. Nell'astrologia questa carta è legata alla Luna e all'influenza della sua energia sulla Terra, come le maree. Ha una corrispondenza cabalistica con la lettera bet dell'alfabeto ebraico; nell'Albero della Vita rappresenta il tredicesimo sentiero, dalla Corona alla Bellezza. In Alchimia è l'attrazione. Ne I Ching è in analogia con il segno V, L'Attesa e il segno XLIV, Il Farsi Incontro. In magia è la conoscenza per operare bene.
Sono molto inquietanti le Profezie del Ragno Nero (in tedesco Shwarzer Spinner), un monaco veggente bavarese dell’Ordine cistercense, vissuto probabilmente intorno alla seconda metà del XVI secolo tra Ratisbona, Monaco e Augusta, e meglio conosciuto come Monaco Nero. Egli ha previsto che nell'anno 2013 la Sede della Chiesa Cattolica di Roma sarebbe finita con un Grande Scisma. La Chiesa Cattolica si sarebbe divisa in due o tre chiese scismatiche. "E giungerà una Papessa dal nord-europa". Ma passeranno ancora tre anni prima che "l’ultimo Pietro dei marmi benedirà il lupo, scambiandolo per agnello".
Noi non sappiamo quanto ci sia di vero o di fantastico in questa leggenda e in queste profezie, ma un dato è certo, il mito della Papessa sopravvive nei secoli e si tramanda di generazione in generazione perchè affascina e seduce ma, soprattutto, umanizza la figura del Papa, per tanto tempo visto solo come vicario di Dio e non come uomo con le sue debolezze terrene. Antonella Di Pietro©