Quando sono diventata mamma mi sono riproposta di non creare tabù in casa: volevo che i miei figli potessero parlare con noi di tutto. Volevo che sapessero di poter venire da me o dal loro padre per parlare di amore o per fare domande di sessualità. Per arrivare a questo ho capito subito che andava costruita una confidenza e che ci sarebbero voluti anni. Quando il maggiore dei miei figli in quarta primaria ha studiato la riproduzione degli animali, la cellula uovo e la distinzione tra ovipari, vivipari e ovovivipari, mi ha fatto qualche domanda su come nascono i bambini. In quel momento in cui potevamo affrontare la questione senza malizia ma da un punto di vista scientifico, abbiamo affrontato l’argomento della sessualità molto serenamente. Altri genitori della classe hanno avuto più difficoltà. Sentivo risposte come:
“Questi argomenti spettano alla scuola!”
“Mio padre non me ne ha mai parlato e ho avuto due figli lo stesso.”
“Adesso sono piccoli, questi argomenti non gli servono per crescere.”
“Non saprei come dirglielo.”
“Non tocca a me parlarne, è una femmina: tocca a sua madre!”
Quando mi sono trovata io, ho trovato queste risposte per convincermi che era giusto parlare di amore e sessualità con i figli. Continua a leggere
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