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E' il capitalismo, amico!

Creato il 05 ottobre 2015 da Francosenia

corri compagno

Il capitalismo è cambiato. E quando l'oggetto della critica cambia, anche la critica deve cambiare sé stessa.
Oggi, la rottura avvenuta nella nostra epoca esige una trasformazione eccezionale.
Le nuove forze produttive della microelettronica hanno scatenato il vero potenziale di crisi. Per la prima volta nella storia, la ricchezza materiale viene prodotta più dall'utilizzo tecnologico della scienza, che dal dispendio di lavoro umano astratto.
Prima, è stato il fordismo a segnare il periodo di massimo splendore del sistema. Ora, l'informatizzazione ne segna il suo definitivo ingresso nella crisi! Non solo per quel che riguarda una qualche suo aspetto particolare, ma nel suo aspetto centrale. Si tratta della contraddizione fra il contenuto materiale della produzione e la forma che ad esso viene imposto dal valore, dalla valorizzazione del denaro. L'aumento incessante della produttività del lavoro ha raggiunto una situazione in cui il nuovo valore aggiunto a ciascuna unità di prodotto è insignificante.
Il capitalismo, a causa della concorrenza, ha spinto questa produttività all'infinito. In tal modo, ha finito per causare una drastica riduzione del valore (espresso in denaro) e del plusvalore (il maggior valore che si esprime nel profitto), che si stanno azzerando.
E questa sovversione capitalista sta sbaragliando il capitalismo stesso.
Ora, la capacità di razionalizzazione del lavoro è superiore alla capacità di espansione del mercato. Pertanto, la misurazione della ricchezza per mezzo del criterio del valore, ossia, per mezzo della valorizzazione del denaro, è diventata insostenibile. Il lavoro smette di essere la fonte principale della ricchezza, ed il tempo di lavoro smette di esserne la misura. Oggi, la riduzione al minimo del tempo di lavoro si trova in contraddizione antagonistica con il tempo di lavoro in quanto misura e criterio della produzione. Ecco, gli aspetti fondamentali che spiegano la causa e la natura della crisi attuale del mondo globalizzato,
In questo modo, il capitale ha perso la sua dinamica.
La sua sostanza, il lavoro, è svanita.
La sua espressione, il denaro, diventa denaro senza valore.
Le sue forme di pensiero e le sue forme di esistenza sono diventate obsolete.
Le sue relazioni capitaliste patriarcali mostrano come il suo tempo storico si sia esaurito.
La sua crisi non è più crisi di espansione. Il suo sistema sopravvive sull'orlo del collasso.
Oggi, il capitalismo si comporta come un sistema condannato a morte.
Ma la sua esecuzione, tuttavia, continua ad essere rinviata.
Il rimpallo fra mercato e Stato continua a rinviarla.
E ad ogni rinvio il sistema fa un profondo respiro.
Il sollievo, tuttavia, dura poco.
Ora, il rinvio si configura come arretramento della civiltà. La sua ragione illuminista ha cominciato a gestire la tenebra. Il suo albero d'oro della vita, appassisce. Oggi, ci confrontiamo quotidianamente con il genocidio, l'ecocidio, le stragi, la repressione e gli omicidi dei migranti, la corruzione, la disoccupazione, l'austerità, l'irrazionalità, la barbarie, l'insicurezza, i fallimenti dell'economia e della politica e con un intrigante paradosso che consiste nel fatto che utilizziamo ancora la tecnologia affinché l'umanità, ed il pianeta,  possano raggiungere orizzonti infiniti.
Il permanere di tale rinvio sta impedendo la costruzione di una risposta che sia all'altezza delle sfide della critica radicale alla crisi del capitalismo, con la sua politica e la sua economia al collasso.

La crisi attuale, come abbiamo visto, viene dalla frontiera storica della valorizzazione della base della produzione capitalista. Quando si cerca di ovviare a tale limite interno, con la fuga verso la finanziarizzazione e verso il credito pubblico, il capitalismo fa acqua da tutte le parti. Questa crisi non permette più alcuna uscita all'interno del capitalismo.
La risposta alle problematiche globali della crisi della società capitalista trova la sua espressione nella questione femminile. Il superamento del valore è anche il superamento della sua identità maschile. Superare il patriarcato significa superare il moderno sistema feticista produttore di merci. Per questo, la critica radicale del valore, della dissociazione sessuale, del soggetto, dell'estinzione dell'umanità e del pianeta, e la critica dell'illuminismo, costituiscono un tutto indivisibile.
Questa crisi, d'altra parte, mostra in maniera cristallina il limite esterno ecologico del moderno sistema feticista patriarcale produttore di merci. Oggi ci troviamo di fronte alla scomparsa di varie specie su tutto il pianeta Terra.
Quotidianamente, la distruzione dell'equilibrio dei sistemi natura dimostra la sua espansione. La diversità della vita sul pianeta è stata drasticamente ridotta. Sia la vita sulla Terra che la sopravvivenza dell'umanità si trovano in pericolo. Siamo di fronte ad un evento più devastante dell'impatto dell'asteroide che 65 milioni di anni fa sterminò i dinosauri.
Ora, l'asteroide siamo noi - gli esseri umani - che attraverso le relazioni patriarcali capitalistiche abbiamo costruito il moderno sistema feticista produttore di merci che provoca distruzioni impressionanti; che altera la composizione dell'atmosfera attraverso le emissioni di CO2; che aumenta l'acidità degli oceani; che innalza la temperatura media del pianeta; che riduce drasticamente le risorse idriche provocando siccità; che inquina l'aria; che provoca inondazioni; che ha già compromesso più del 50% della superficie della terra; che distrugge un'enorme estensione di foreste tropicali; che espelle le specie dal loro habitat naturale; che provoca danni irreparabili all'ecosistema globale; che produce alimenti che uccidono gli esseri umani; che degrada sempre più i servizi sanitari; che ha già provocato l'estinzione di 1/4 di tutti i mammiferi, di più del 40% degli anfibi, di 1/3 dei coralli, di 1/3 degli squali, di 175 dei rettili, di 1/6 degli uccelli, ... secondo i dati divulgati dagli scienziati di tutto il mondo.
Ora, noi, gli esseri umani, possiamo renderci conto che stiamo davanti alla minaccia dell'estinzione dell'umanità e del pianeta.
Ma, c'è una questione decisiva per affrontare tutte queste situazioni. Questa crisi mostra che il limite della nostra costituzione, in quanto soggetto formattato dalla matrice feticista, ci ha reso impotenti nei confronti della nostra creatura - il capitalismo - che è diventata superiore al suo creatore - l'essere umano. Se non saremo in grado di superare la nostra maschera di carattere, di soggetto postmoderno della decadenza, costituendoci come anti-soggetti al fine di poter uscire dalla camicia di forza che abbiamo indossato, finiremo per affondare nei suoi orrori. Orrori che sono la conseguenza del funzionamento della logica stessa della società dello spettacolo.
Come conseguenza dell'esaurimento di questa logica, si sta vivendo con il potere di d'acquisto delle persone polverizzato dalla disoccupazione di massa, dall'inflazione, dagli interessi, dall'aumentato carico fiscale, dalla riduzione dei servizi pubblici e degli investimenti statali. Evidentemente, ciò che qui è in gioco non è soltanto la riproduzione, ma la capacità stessa di esistenza e di funzionamento del capitalismo. Sono manifestazioni che segnano i suoi confini. Indicano un programma suicida del modo di produzione capitalista. Questa situazione rende ingiustificabile che i partiti di sinistra, i sindacati ed i movimenti sociali continuino a rimanere legati al mercato, allo Stato, alla politica ed all'economia. Commetteranno suicidio insieme al capitalismo?
Non si è mai avuto un periodo della storia dell'umanità nel quale la volontà cosciente degli esseri umani abbia rivestito un'importanza così decisiva, come quella che ha ora, nel tempo dell'esecuzione della condanna della società capitalista.

critica

Per tentare di rispondere a tutte queste sfide, stiamo lanciando delle giornate di emancipazione, nelle quali pretendiamo di rispondere ai complessi problemi che vanno dal possibile aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, alla Conferenza del Clima a Parigi, dalla barbarie contro gli emigranti in Europa, alla confusa messa in scena dell'impeachment in Brasile.
In quanto anti-soggetti, riuniremo tutte le condizioni indispensabili per porre fine al cantico delle merci ed alle sue passioni. D'ora in avanti, possiamo già cominciare a cantare l'essere umano e la sua emancipazione.
La nostra lotta è ora per la rottura con il moderno sistema feticista patriarcale produttore di merci, per sostituirlo con una società umanamente diversa e defeticizzata, socialmente uguale e creativa, ecologicamente esuberante e bella, gratificante nell'ozio produttivo e completamente libera.

Un abbraccio
Crítica Radical

fonte: Crítica Radical


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