Fu così che il terzo giorno resuscitò secondo le scritture.
Non è proprio il terzo giorno, me ne rendo conto. E' in realtà il sesto giorno dalla tempesta a ciel sereno che mi ha colpita domenica.
Sono sopravvissuta e resuscitata.
Tutti mi chiedono come sto, cosa farò, cosa penso di fare, se penso di fare, se, ma, chi lo sa.
Da una parte lo so, dall'altra c'è ancora un po' di confusione che mi lascia perplessa.
In una settimana sono successe un po' troppe cose. Ho concluso un anno di lavoro in un posto che non mi piaceva, ho scoperto che la verità a volte ti colpisce come un treno in piena faccia e ti toglie il respiro per giorni interi. Che le persone che pensi di conoscere a volte si sono inventati tutto. E tu non sai più con chi hai hai passato la tua vita per nove mesi.
Sono tornata a casa, per un po'. Perché io ho altro da fare, ho un nuovo lavoro che mi aspetta, io nel limbo non ci posso stare.
Ho deciso di non guardare indietro.
Ho passato sei giorni in uno stato che si potrebbe definire probabilmente come quando ti svegli dopo un party esagerato, finito che hai mescolato troppe cose da bere e troppe altre cose e hai gli sbalzi d'umore. E sei felice un minuto prima, e un minuto dopo dici che non sei più felice. Un minuto dopo sei iperattivo, spiritosissimo, e il momento dopo sei in uno stato comatoso che vorresti mettere la testa, la faccia, il corpo sotto il letto e stare lì per un po'.
Mi sono addormentata ogni sera con una canzone diversa, per non pensare. E' colpa della notte se tutti i pensieri ti attanagliano, ti stritolano, ti tormentano, ti domandano perché.
E poi il sesto giorno mi sono svegliata e sono andata in vacanza. Per 10 giorni lontano da tutto e tutti.
Perché puoi avere la corazza, e riuscire a rialzarti sempre, essere dura e provare così tanto odio che se potessi utilizzarlo in qualche modo chissà cosa potresti fare.
Ma alla fine hai bisogno di non pensare per un po'.
Tornerò tra dieci giorni. Mi ritiro a deliberare senza internet, senza computer, senza nessun mezzo tecnologico. Con qualche costume e qualche libro. Le penne, i fogli e cose da scrivere.
Per comunicazioni importanti, lasciate un messaggio. O mandate un piccione viaggiatore. O aspettate.
Poi io arrivo.
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