'Certo che la correzione dei conti va fatta e avra' una certa entita'. Ma quella chiesta all'Italia e' piu' bassa degli altri Paesi, che devono fare di piu'''Non so se è consolante che gli altri debbano farla, la manovra, più alta della nostra, ma l'ipotesi di partenza di una manovra da 15 miliardi diventa, secondo la Banca d'Italia citata da Confindustria, una manovra da 35 miliardi.
La correzione dei conti pubblici che il governo italiano dovrà fare nel biennio 2013-2014 sarà di almeno 15 miliardi, pari allo 0,5% del Pil per ciascun anno, ha detto Tremonti rispondendo a un parlamentare che ricordava che la Banca d'Italia ha parlato di correzioni per oltre 35 miliardi nel 2013-2014, pari al 2,3% del Pil. Tuttavia, ha precisato, «tutto dipende da come andrà l'economia nel prossimo biennio».Nel Documento di Economia e Finanzia (DEF) Tremonti ha confermato che entro il 2014 si cercherà di arrivare al pareggio del bilancio per iniziare poi la riduzione del debito pubblico.
La manovra pareggia debito dovrebbe essere intorno allo 0,5% del Pil nei due anni 2013 e 2014 e ammontare a circa 8 miliardi all'anno. Dopo l'approvazione del DEF Tremonti intende affrontare il tema della ripresa economica, che dovrà essere basata sostanzialmente su quattro punti
''Sud, infrastrutture, ricerca con un credito di imposta del 90% a favore delle imprese, fortissime semplificazioni'Per quanto riguarda il sud, il Ministro dell'Economia parla di una
''fiscalita' di vantaggio''.Non sono previste, al momento, riduzioni o riforme fiscali, perchè non sono semplici, parola di Ministro (seppure riportata). Leggasi cosa dice il Sole
«Non è semplice» fare la riforma fiscale, ha detto il ministro, ricordando che «un solo paese la sta mettendo in cantiere ed è il Regno Unito. Negli altri paesi non si pianificano le riforme fiscali. Noi ci stiamo lavorando con fortissimo impegno e cominciamo ad avere grandi linee su cui operare».Se non fosse che da noi se ne parla dal '94.Si è toccato anche il tema nucleare, con la decisione del Governo di abrogare le normative che regolavano la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia, oggetto tra l'altro di un referendum abrogativo che potrebbe essere annullato, con la conseguenza, secondo chi aveva presentato il referendum, di mettere a rischio quorum anche gli altri. Tremonti ha detto
«Sul nucleare va fatta una profonda riflessione anche dal lato economico». Va fatta «la contabilità del debito nucleare: i costi del decommissioning, quanto è assicurabile. Se hai nucleare hai un beneficio attuale, ma se hai problema hai un maleficio». Di fonti rinnovabili, ha detto il ministro, «é certo che se ne dovrà discutere».Il decommissioning è lo smantellamento e la bonifica delle centrali nucleari.Ma l'opposizione non tace! Fassina, del PD, rimarca che Tremonti aveva negato l'esigenza di una manovra correttiva 2011-2012, e invece eccola che viene fuori
«dopo aver negato per giorni, il ministro Tremonti riconosce la necessità di una manovra correttiva per il 2011 e il 2012. A questo punto dovrebbe correggere anche i documenti di finanza pubblica da lui presentati e attendere il voto del Parlamento prima di inviarli a Bruxelles, come prevede la legge. A tale scopo dovrebbe insistere, come ha fatto oggi il Pd con il presidente Schifani, affinchè la prossima settimana il Senato lavori e voti la risoluzione sul Programma nazionale di riforma».Insomma, per chi avrà voglia di distrarsi dalla telenovela, il programma alternativo non sarà certo noioso.
Fonti
Asca
Il Sole 24 ore
Agi