A quanto pare, sembra che dovremmo abituarci alle ossessioni di Monti che vede crescita ovunque: perfino in fondo al tunnel. Ormai la vede anche nei sogni: dice che sta per arrivare, ma stenta a farsi prendere. Dice che si sta per agguantarla, ma in realtà è ben lungi dal farsi cavalcare. Arriva perfino a dire che è dentro di noi, ma in realtà stenta proprio a venire. A sentirlo parlare, non sembra così diverso dal suo predecessore, quanto a farneticazioni. Peccato che l'Italia sembra andare in tutt'altra direzione, rispetto a quella indicata da Monti, e a confermarlo ci ha pensato proprio ieri un comunicato Censis-Confcommercio
Da Asca del 25/10/2012
(ASCA) - Roma, 25 ott - Quasi una famiglia su cinque non riesce a far fronte alle spese con il proprio reddito mentre due su tre va in pareggio ma non riesce a mettere da parte nulla. E' quanto emerge dall'Outlook dei Consumi elaborato dal Censis e da Confcommercio. Secondo il rapporto, che guarda alle prospettive della seconda meta' del 2012, ''si deteriora la capacita' di risparmio ed aumenta il numero delle famiglie insolventi, che restano una stretta minoranza nel panorama complessivo, ma che sono il segnale di un quadro che da troppo tempo non migliora''. Il 65% delle famiglie va sostanzialmente in pari tra entrate ed uscite, il che significa pero' che non riesce a mettere da parte nulla, mentre appena il 17% degli intervistati ha dichiarato di essere riuscito a risparmiare parte del reddito dopo aver coperto tutte le spese. Ma c'e' un 18% che non e' riuscito a coprire per intero, nell'ultimo semestre, le spese con il proprio reddito. Si tratta di circa 4,5 milioni di famiglie la cui maggioranza ricorre ai risparmi in banca (56%), mentre il 21% si indebita o posticipa i pagamenti. Si tratta, secondo lo studio, soprattutto delle famiglie del Mezzogiorno, di monogenitori e di coppie con un figlio ''che piu' frequentemente mostrano gravi segnali di difficolta' economiche, non essendo riuscite negli ultimi sei mesi a coprire per intero tutte le spese e che hanno dato fondo ai risparmi o che si sono indebitate''. Anche tra le famiglie con mutuo immobiliare (circa il 15% del campione) aumentano le situazioni in cui la restituzione della rata diventa piu' difficile: a settembre 2012, infatti, aumenta sia la quota di chi ha dichiarato notevoli difficolta' nella restituzione della rata (14,7% rispetto all'8,3% di giugno 2011), sia la quota di chi non e' riuscito a rispettare le scadenze (4,7% contro il 2,2%).Lo spaccato che ci offre il Censis ha un solo significato: una buona parte della popolazione italiana sta cadendo verso la povertà e il declino sembra essere inarrestabile in un quadro che tende al peggioramento. In un contesto dove si registra una forte contrazione della domanda interna per effetto della diminuzione della capacità di spesa e che, verosimilmente, nei prossimi mesi, vedrà un ulteriore peggioramento del mercato del lavoro con tassi di disoccupazione che tenderanno a posizionarsi verso livelli più alti, è del tutto inverosimile e fuorviante poter parlare di ripresa economica. La stretta fiscale in atto, circoscritta in un periodo temporale troppo ristretto e che sembra non conoscere limiti, sta letteralmente uccidendo l'economia e il tessuto sociale del Paese, condannando alla povertà un numero preoccupante di famiglie. In questo senso, la legge di stabilità pensata dal Governo, qualora dovesse essere licenziata immutata dal parlamento, produrrà una vera e propria catastrofe sociale condannando milioni di persone all'indigenza e alla fame. Quella vera, intendo. Altro che benefici per il 99% dei contribuenti, come affermato dal ministro Grilli. La realtà è che non sappiamo quando usciremo dalla crisi, o meglio, quando potrà arrestarsi la caduta del Pil e magari attendersi qualche frazionale miglioramento delle condizioni economiche. Ma sappiamo con certezza che ne usciremo tutti drammaticamente più poveri. Non fatevi illusioni.